Quando è stato presentato da Google, Android Beam prometteva trasferimenti di dati tra smartphone Android a velocità incredibili, tramite un veloce accoppiamento dei due dispositivi scegli grazie all’NFC e un ancora più veloce scambio di dati tramite WiFi Direct. Appoggiare i due smartphone “schiena contro schiena” e un tap sono le sole azioni necessarie e sufficienti a far avvenire questa “magia”.

Google però ora sta deprecando le API di Android Beam: l’indizio è la comparsa del flag android.sofware.nfc.beam che permette di attivare o disattivare la funzione di trasferimento, rendendola di fatto una funzione non default di Android a partire dalle prossime release; non c’è motivo di allarmarsi subito dunque, dato che il supporto è ancora qui ed inoltre anche in futuro tutti i produttori di smartphone non faranno certo fatica a spuntare un semplice flag. Anche l’NFC per esempio ha un flag ma è sostanzialmente presente sul 90% dei dispositivi (ne rimangono fuori in genere solo quelli di fascia bassa).

Non è però chiaro quale sia il motivo di questa decisione: potrebbe essere il fatto che la funzione è poco utilizzata dagli utenti, che preferiscono spesso mezzi come WhatsApp, Telegram, le email o Google Drive per scambiarsi foto e video che, oltre ad essere più conosciuti, permettono trasferimenti a distanza. Naturalmente però nel caso di trasferimenti di file larghe dimensioni fra amici e familiari, come ad esempio di film, Android Beam continua ad essere un’ottima soluzione, ma lo è anche per qualunque altro tipo di trasferimento (quando entrambi i dispositivi sono vicini) data la sua rapidità; l’unico vero problema di questa funzione è la conoscenza della sua esistenza da parte degli utenti, che è davvero limitata.

D’altra parte invece potrebbe essere un metodo per spingere a sviluppare altri metodi di trasferimento, tanto che la stessa applicazione Files di Google non utilizza le API di Android Beam.