La storia di Google nelle app di messaggistica è fatta di tantissimi tentativi quasi tutti conclusi con un flop. Alcune applicazioni sono sparite, altre hanno cambiato target e altre sono rimaste nel limbo. La situazione sembrava essere sfuggita di mano anche a Sundar Pichai, che ha deciso di chiamare Anil Sabharwal, leader del team che ha creato Google Foto per mettere in ordine le cose.

Senza passare per i tanti servizi che hanno cambiato nome, Google dispone sostanzialmente di quattro applicazioni di messaggistica: Hangouts, che ha decisamente virato verso le aziende con Hangouts Chat per sfidare Slack, Google Duo che ha raccolto ottimi consensi con il suo semplice sistema di video chiamate, Google Allo e Messaggi Android.

Sono proprio questi due ad essere nel mirino di Sabharwal, che ha annunciato la sospensione degli investimenti su Allo per concentrarsi altrove. Questo non significa che Google Allo sarà abbandonato, quanto piuttosto che non sarà sviluppato. Tradotto in parole povere, se lo utilizzate fareste bene a cercarvi un’altra soluzione.

Google invece vuole investire parecchio su Messaggi Android che sarà alla base di Chat. Attenzione, non si tratta di Google Chat ma semplicemente di Chat, un nome più semplice da ricordare rispetto a Rich Communication Services (RCS). Si, perché Chat è il tentativo di Google di portare finalmente gli SMS nel terzo millennio, con l’integrazione di Google Assistant, Google Foto, Smart Reply e una migliore organizzazione dei messaggi.

Si chiamerà semplicemente Chat perché non sarà una nuova applicazione ma un insieme di servizi interoperabili tra i vari operatori, che sono il fulcro di questa nuova operazione. Google ha il merito di essere riuscita a mettere d’accordo, almeno per il momento, 55 operatori telefonici, 12 produttori di smartphone e due produttori di sistemi operativi.

Messaggi Android sarà la base su cui Google punterà per far crescere Chat che però funzionerà su qualsiasi applicazione per gli SMS, anche se difficilmente produttori e gestori telefonici investiranno nello sviluppo di applicazioni concorrenti quando c’è già un’applicazione pronta all’uso.

L’approccio di Google è semplice: gli SMS vengono ancora utilizzati dagli utenti, quando vogliono essere sicuri di raggiungere anche un contatto che non usa app di messaggistica istantanea. Ma gli SMS non si sono mai evoluti, gli MMS sono costosi e non sono mai realmente decollati. Chat invece permetterebbe di utilizzare gli SMS veicolando però maggiori informazioni e contenuti per gli utenti che utilizzano app evolute.

Un utente con un semplice feature phone riceverà senza problemi un SMS spedito tramite Chat e potrà altrettanto semplicemente rispondere. I costi degli SMS dovrebbero sparire, visto che il traffico avverrebbe utilizzando la connessione dati, ma il condizionale è d’obbligo perché saranno i singoli operatori telefonici a decidere le strategie commerciali, indipendenti dalla volontà di Google.

Secondo la GSM Alliance entro il 2021 il business dei servizi RCS avrà un valore superiore ai 74 miliardi di dollari, decisamente appetibile per gli operatori che hanno deciso di seguire Google in questa iniziativa, abbandonando di fatto le proprie soluzioni che in molti casi peccavano dal punto di vista dell’interoperabilità con altri operatori.

Quando sarà attivo tutto questo? Non ci sono date precise, non aspettatevi di dover scaricare una nuova versione di Messaggi Android o di qualsiasi altra app di messaggistica, sarà il vostro operatore telefonico ad avvisarvi. Secondo Sabharwal entro la fine dell’anno gran parte dei gestori potrebbero attivare il supporto alla piattaforma, e i primi a poter utilizzare i servizi dovrebbero essere gli utenti europei e quelli dell’America Latina, per una volta tanto prima degli USA.

Entro due anni il servizio dovrebbe aver raggiunto gli standard qualitativi prefissi da Google e dai suoi partner, che a quanto pare sono riusciti a mettere da parte gli individualismi per sfruttare la nuova opportunità di business. A Google va dato atto di non aver voluto forzare la mano, lanciando un servizio proprietario e “obbligando” i gestori aa adottarlo in cambio dell’utilizzo di Android, quanto piuttosto di aver cercato una soluzione universale per sfruttare un servizio che in oltre 10 anni di vita non è riuscito ad affermarsi.

Google infine ha annunciato che a breve rilascerà la versione web di Messaggi Android, che potete scaricare dal Play Store utilizzando il badge a fine articolo, permettendo così agli utenti di gestire gli SMS anche dal proprio computer con una modalità inizialmente simile a quella di WhatsApp Web. E nel frattempo Messaggi Android si arricchirà di nuove funzioni per sfruttare Chat e traghettare finalmente gli SMS nel terzo millennio.