Sergey Brin è un nome molto famoso ormai e che ultimamente non può essere dissociato ai Google Glass. Egli infatti è a capo del progetto ambizioso di Google e, alla domanda di come sono utilizzabili e che benefici apportano i nuovi occhiali high tech di Google, risponde molto dettagliatamente.

Brin odia gli smartphone, a quanto pare, e gli occhiali a cui sta lavorando con il suo team consentono una ridottissima interazione con questi “aggeggi infernali”. Fonte di distrazione, lo smartphone grazie ai Google Glass rimarrà in tasca molto più a lungo. Quindi i Google Glass saranno un po’ come gli auricolari in chiamata, almeno questa è la prima idea che ci si può fare. Effettivamente questo è messo in risalto perché lo stesso afferma che per rispondere a qualsiasi cosa sia testuale (SMS, e-mail, etc) dobbiamo leggere del testo e poi guardare il telefono per digitare quello di risposta.

Detta così é già avvincente tecnologicamente parlando, ed i video che finora sono reperibili online aiutano a chiarire le idee. Brin vuole un’interfaccia con lo smartphone diversa, e forse ci sta proprio riuscendo. Se leggere con i Google Glass impiegherà la sola vista, scrivere o comunque qualsiasi cosa sia possibile fare con le mani e con Google Glass sarà fattibile invece con la voce.

Ottimo, ma c’è dell’altro: interazione con il Web e le ricerche che facciamo con il nostro smartphone. Questo sembra un altro elemento chiave di Brin. Purtroppo c’è un piccolo neo, il prezzo: si parla di circa 1.500 dollari, non proprio alla portata di tutti. Comunque, prendete una sedia comoda, preparatevi del buon pop corn per circa 14 minuti di video e guardate voi stessi Sergey Brin al TED 2013 intervistato sui Google Glass.

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