Un ricercatore nordico, Pål Sundsoy, appartenente al gruppo di ricerca Telenor originario di Fornebu, in Norvegia ha analizzato le informazioni derivanti da un sondaggio condotto su 76.000 utenti di un operatore di telefonia di un paese asiatico in via di sviluppo. Per la ricerca, agli osservati è stato richiesto il numero di telefono e se sapessero leggere e/o scrivere per determinare un’eventuale relazione tra il tasso di utilizzo della rete internet da mobile e il tasso di analfabetismo.

Il ricercatore ha ottenuto dei risultati davvero interessanti; infatti ha trovato che gli intervistati non inviano molti messaggi di testo, se disponibili, e tendono a comunicare con poche persone. Inoltre, sembra che passino la maggior parte del loro tempo in zone caratterizzate da alta povertà, come baraccopoli o luoghi simili. Ciò potrebbe significare che i soggetti dello studio non siano in possesso di posti di lavoro in località più benestanti, capaci di richiedergli competenze superiori e quindi, di costringerli a riprendere a scrivere.

Sundsoy ha dichiarato:

“Derivando le caratteristiche sociali, di mobilità ed economiche per ogni utente mobile, si può prevedere lo stato di analfabetismo individuale con una precisione del 70 per cento”

Il metodo perfezionato dal ricercatore richiede ancora ulteriori prove, ma in futuro potrebbe rivelarsi davvero utile per le organizzazioni senza scopo di lucro, con il fine di allocare in maniera più efficiente le risorse. In particolare, permetteranno di indirizzare maggiori aiuti alle zone più povere e problematiche dal punto di vista dell’alfabetizzazione.