Non si direbbe, ma YouTube Music il prossimo novembre compirà i suoi primi 5 anni. Certo, considerando il debutto statunitense che risale a novembre 2015 e che ha anticipato l’ufficialità italiana di quasi tre anni. Comunque, di tempo ne è passato ormai e nonostante ai nostri occhi risulti ancora piuttosto giovane come servizio rispetto a colossi come Tidal, Apple Music, ma soprattutto a veterani come Deezer e Spotify, YouTube Music col tempo è cresciuto con nuove funzioni, ritocchi estetici, nuove playlist personalizzate e soprattutto un’app via via più ottimizzata e meno laggosa rispetto agli esordi.

Nato come spalla del servizio che porta il suo nome, YouTube Music sta pian piano sostituendo Google Play Music che, benché differente per concezione, è da tempo in fase calante, nonostante la mancanza di un servizio che garantisca agli utenti un’effettiva migrazione delle librerie. Si farà in futuro, perché è evidente che Google stia spingendo parecchio su YouTube Music, un servizio musicale che ha raggiunto un buon livello di maturità ed è ormai pronto a competere con la vecchia guardia. I suoi punti di forza? L’integrazione con YouTube, un catalogo musicale sconfinato e alcune chicche che vi raccontiamo nei paragrafi a seguire.

Cos’è e quanto costa YouTube Music

YouTube Music è un servizio di streaming musicale che consente agli utenti di ascoltare e di scaricare dei brani precaricati su un immenso catalogo sempre in espansione. Della stessa pasta di Spotify, Tidal e simili, viene annunciato da Google in coppia con YouTube Premium, cioè in un’offerta d’abbonamento che ancora oggi è possibile acquistare in un’unica formula a 11,99 euro, o nella sola versione dedicata alla musica. D’altronde per poterne godere appieno, e questo vale anche per le sue concorrenti, è una scelta pressoché obbligata sottoscriverne l’abbonamento.

Comunque, di base il piano costa 9,99 euro al mese, prezzo che scende a 4,99 euro per gli studenti idonei (c’è l’obbligo della verifica annuale). La formula che costa 14,99 euro al mese è dedicata invece alle famiglie, cioè ai gruppi di 5 persone al massimo, membri di uno stesso nucleo familiare e residenti al medesimo indirizzo. Qui per attivare l’abbonamento o per ulteriori informazioni, ma in ogni caso vi ricordiamo che c’è una prova gratuita di un mese, senza impegno.

Fra i vantaggi della versione Premium, come potete vedere anche dallo schemino allegato, c’è ad esempio la possibilità di scaricare brani e video per fruirne offline, ascoltare la musica con l’app in background o a schermo spento, scegliere la qualità di riproduzione, eliminare gli annunci pubblicitari, l’ascolto in cast, la modalità solo audio e via dicendo.

YouTube Music ha dalla sua un ampio catalogo di brani musicali da cui poter attingere, probabilmente il più ampio nonostante la casa di Mountain View non abbia comunicato alcun numero in proposito. Ma rispetto alle altre piattaforme ha dalla sua anche contenuti come i videoclip e concerti live ufficiali o meno, cover e tanto altro ancora; d’altronde sempre di YouTube si tratta, non dimentichiamocelo.

youtube music

 

Come funziona YouTube Music

Una volta aperta, al primo accesso YouTube Music ci dà la possibilità di loggarci o utilizzare l’app per visualizzare e riprodurre solo i file del dispositivo, previa concessione dei permessi d’accesso. È effettuando l’accesso con il proprio account Google, che possiamo insinuarci nel catalogo vero e proprio coi brani e i video disponibili in streaming.

Di base YouTube Music ci si presenta con un’interfaccia molto semplice, suddivisa in “Home”, “Hotlist” e “Raccolta”. Su “Home” abbiamo a disposizione una sorta di vetrina delle proposte dell’app suddivise in varie categorie: i video consigliati, le uscite della settimana, i mixtape personalizzati in base agli ascolti e alle preferenze personali, i preferiti, le playlist consigliate e altre sezioni che YouTube Music ci consiglia quotidianamente.

Da parte sua “Hotlist” manco a dirlo, è la sezione in cui prendono posto i contenuti video di tendenza, sezione che di fatto non è personalizzabile e perciò non lascia spazio all’intervento dell’utente. E infine c’è “Raccolta“, la sede principale in cui gestire, tutto, i propri brani, gli artisti salvati, le playlist, gli album, le tracce riprodotte e così via.

Oltre all’integrazione con YouTube standard, uno dei punti focali di YouTube Music è la funzione di ricerca, intelligente e accessibile in ogni dove con l’icona piazzata in alto, proprio accanto alle impostazioni profilo. Video, artisti, brani, playlist e album sono le categorie di ricerca, filtrabili anche con un pratico menù a bolle posto in cima.

Riproduzione e impostazioni di YouTube Music

La gestione della riproduzione di YouTube Music è disposta invece su di un’ossatura classica, una struttura con forme e comandi tradizionali con in più i pulsanti con il pollice in su e il pollice verso, l’elenco/coda di riproduzione in un menù inferiore, e le scorciatoie per le informazioni sul contenuto. Col menù a scomparsa sulla destra, si accede a varie opzioni per condividere o scaricare, avviare la radio del brano (una sorta di sequenza di tracce allestita automaticamente da YouTube Music in base alla canzone in riproduzione), o andare direttamente sul profilo dell’artista, ad esempio.

Questione impostazioni, YouTube Music ci fornisce vari strumenti per gestire alcuni aspetti dell’esperienza d’uso. C’è ad esempio un equalizzatore con cui modificare le impostazioni audio e scegliere fra vari preset, il doppio tap per mandare avanti o riavvolgere la riproduzione di tot secondi (personalizzabile), le notifiche dei consigli in base agli artisti, alle visualizzazioni e agli ascolti, o le classiche impostazioni per evitare esaurimenti dei giga con l’opzione per lo streaming  e la visualizzazione dei video in HD solo via WiFi.

Non mancano ovviamente le opzioni per impostare la qualità audio sia in streaming, sia per i file da scaricare, tramite rete mobile o con il WiFi. Sono quattro le opzioni disponibili: bassa (formato AAC a 48 Kbps), normale (AAC a 128 Kbps), alta (AAC a 256 Kbps), sempre alta (solo per lo streaming: stessa qualità elevata con l’obbligo di rimanere su tale livello anche in mancanza di una connessione stabile). Si tratta ovviamente di un’esclusiva per gli abbonati alla versione a pagamento, i quali possono anche avvalersi della modalità solo audio, presente anch’essa nelle impostazioni e utile per far sì che YouTube Music non riproduca i video musicali, o impostare una scheda di memoria esterna in cui archiviare i brani, gli album e le playlist salvate per la riproduzione offline (l’opzione è presente in “Download”).

Dispositivi compatibili con YouTube Music

YouTube Music è compatibile con la maggior parte degli smartphone e tablet Android in commercio (basta Android 4.4 KitKat o versioni più recenti) tramite un’app che è disponibile e scaricabile sul Google Play Store e che trovate anche nel badge in fondo. Con un abbonamento Premium è possibile riprodurre e gestire i contenuti audio anche sui dispositivi Chromecast audio o sugli altoparlanti collegati a Google Cast. Pur mancando un’applicazione per computer, presente su alcuni concorrenti, YouTube Music è tuttavia accessibile anche tramite PC da browser con un’interfaccia speculare a quella dell’app, che trovate qui.

Dunque, un servizio che, nonostante l’agguerrita concorrenza, si sta facendo largo oramai e che vale la pena saggiare, magari anche con una semplice prova gratuita di un mese. Comunque, per ulteriori informazioni date un’occhiata a questa pagina dove trovate tutti i dettagli su YouTube Music.

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