Il Bluetooth è pericoloso e dannoso per la salute? La domanda è più che mai legittima soprattutto in questo periodo di lancio del 5G in Italia con tutte le baruffe e le discussioni sull’eventuale dannosità delle reti di nuova generazione. Ma anche per qualche incomprensione e dubbio relativo alle indicazioni per un corretto e salutare uso degli smartphone.

Riassumendo, si deve necessariamente partire dal 5G: i network che hanno ufficialmente debuttato lo scorso 5 giugno con le offerte 5G Vodafone sono stati al centro di querelle a proposito della loro eventuale natura cancerogena con post e interventi allarmistici su Internet ma, come vi abbiamo raccontato nell’approfondimento sull’eventuale pericolosità del 5G, anche con una serie di rassicurazioni che arrivano da enti più autorevoli come l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

È la stessa OMS, così come tutti gli altri esperti del settore, a raccomandare, soprattutto per chi fa un largo uso di telefonate, di utilizzare auricolari per mantenere quanto più possibile lontano smartphone dalla testa e limitare al massimo l’assorbimento di onde elettromagnetiche. Tuttavia, molti utenti si chiedono – anche giustamente – se oltre a auricolari via cavo si possano utilizzare anche a cuor leggero i dispositivi Bluetooth collegati wireless. Il dubbio ha senso: si tratta comunque di un’altra connessione senza fili e per molti sarebbe come saltare dalla padella alla brace. E lo stesso discorso vale, seppur in modo minore perché non sono a contatto con la testa, per le smartband e gli smartwatch, che sono ai nostri polsi 24 ore su 24.

In realtà, niente di più sbagliato perché (partiamo subito con uno spoiler) il Bluetooth non è affatto pericoloso e non fa male alla salute e l’intensità del suo campo è notevolmente minore rispetto a quella di una semplice rete Wi-Fi casalinga.

Per comprendere meglio bisogna prima specificare che il Bluetooth è diviso in quattro classi che determinano una potenza di trasmissione in ordine decrescente. Dunque, la prima classe è quella più potente mentre l’ultima è quella più leggera e anche con meno portata. Riassumendo con un pratico schema:

Classe Potenza ERP Portata
(mW) (dBm) (m)
1 100 20 ~100
2 2,5 4 ~10
3 1 0 ~1
4 0,5 -3 ~0,5

Ebbene, le classi 2, 3 e 4 mostrano livelli di intensità davvero minimi mentre la classe 1 può andare in alcuni casi ad avvicinarsi alle emissioni di un telefono cellulare. Tuttavia, si parla di dispositivi come trasmettitori Bluetooth e quindi gli auricolari, che rientrano nella classe 2, 3 e 4, non ne fanno parte e possono essere mantenuti senza troppi problemi vicini al corpo. D’altra parte sono stati progettati proprio per questo scopo.

I valori limite internazionali sono piuttosto lontani e non viene indicata alcuna misura precauzionale all’uso di auricolari Bluetooth o cuffie. Tutti gli esperimenti e le misurazioni effettuate per l’omologazione e la diffusione sul commercio dei dispositivi Bluetooth hanno determinato un pericolo pari a zero per la salute, vista l’intensità non sufficientemente intensa per generare un assorbimento da parte del corpo umano.

Ma più di mille parole valgono i numeri e così ricordiamo che l’Unione Europea ha fissato come livello massimo di valori SAR quello pari o inferiore a 2 W/kg. I valori rilevati da auricolari e cuffie in commercio, che operano nelle frequenze in un range da circa 900 MHz a circa 2.4 GHz, riscontrano intensità comprese tra 0,001 e 0,250 W/kg, che sono anche di svariate decine inferiori a quelli degli smartphone e che dunque mettono piuttosto bene e immediatamente in risalto la loro non pericolosità.

Le società produttrici di auricolari e cuffie Bluetooth (e altri dispositivi come cardiofrequenzimetri, smartband, speaker e smartwatch) hanno tutto l’interesse nel mantenere l’intensità molto bassa perché così si fa calare in modo considerevole anche il consumo di batteria a tutto vantaggio dell’autonomia, che è il vero must di questi gadget, come sottolineato anche di recente da Kenneth Foster dell’Università della Pennsylvania sul Los Angeles Times.

Tutto questo ci porta a una semplice conclusione: gli auricolari Bluetooth non sono pericolosi e anzi sono una soluzione ideale per evitare di telefonare mantenendo per minuti, se non ore, lo smartphone a contatto con la testa. Utilizzare un auricolare via cavo rimane sempre la soluzione migliore insieme ai sistemi vivavoce, ma gli auricolari e le cuffie Bluetooth possono essere utilizzati a cuor leggero e senza alcun timore.