Alla fine dello scorso anno tra i vari produttori accusati di aver gonfiato i test benchmark per permettere ai propri dispositivi di fare una figura migliore vi era anche Samsung, la quale ha tuttavia sempre professato di essere estranea ad eventuali trucchi.

Ad ogni modo, pare che in futuro situazioni di questo genere non potranno più verificarsi: ciò, almeno, è quanto emergerebbe da nuovi test eseguiti dallo staff di Ars Technica.

Con Android 4.4 KitKat, infatti, i terminali del produttore coreano non saranno più in grado di “spremere” i processori quando viene rilevato un benchmark in esecuzione, pratica che in passato ha consentito di migliorare le prestazioni anche del 20%.

Ricordiamo che quello dei benchmark è un settore particolarmente caro ai produttori e ad una parte dell’utenza, quella più attenta ai numeri ed alla potenza dei processori montati sui vari dispositivi. Nell’utilizzo di tutti i giorni, invece, più volte è stato dimostrato che i risultati di uno o più test poco o nulla hanno a che vedere con l’effettiva esperienza che smartphone e tablet sono in grado di garantire.

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