Ricordate l’applicazione Pixel Battery Saver di cui parlammo in una precedente news? Si trattava (il tempo passato è d’obbligo) di un software ideato per garantire il massimo risparmio di batteria attraverso lo “spegnimento” di alcuni pixel.

L’app collezionò in poco tempo un gran numero di download e venne pubblicizzata da molti siti. Dopo qualche mese, verso la metà di Dicembre, lo sviluppatore (disip) decise di vendere l’intero progetto al miglior offerente in modo da poterci guadagnare.

Nel post pubblicato su XDA si legge infatti che a causa delle leggi vigenti nel suo paese disip non poteva monetizzare il software tramite acquisti in-app e che dunque preferiva venderlo interamente.

La procedura di acquisizione, come abbiamo avuto modo di notare nelle ultime ore, è andata a buon fine e Pixel Battery Saver è finito nelle mani di una società che si fa chiamare “internet security free antivirus and speed booster“.

Il problema è che ora Pixel Battery Saver non esiste più poiché è stata sostituita da una sorta di antivirus denominato Complete Protezione Antivirus. Tutti gli utilizzatori di Pixel, dopo aver eseguito l’aggiornamento, si sono dunque ritrovati nel telefono un’applicazione sconosciuta, potenzialmente pericolosa e quasi certamente inutile e per di più hanno perso la possibilità di sfruttare le funzionalità del software scaricato in precedenza.

Google sembra essersi accorta di questa pratica scorretta ed ha bloccato l’accesso alla pagina del programma sul Play Store. Tutti i possessori di Pixel Battery Saver hanno tuttavia ancora la possibilità di visualizzare tale pagina e di aggiornare l’applicazione.

Non sappiamo se il comportamento tenuto dalla software house internet security free antivirus and speed booster sia legalmente accettabile o meno, tuttavia la reazione di Google ci lascia abbastanza perplessi sulla legittimità dello stesso.

Speriamo vivamente che la pratica di vendere programmi di successo ad acquirenti senza scrupoli non diventi una pratica comune poiché, come abbiamo visto, gli unici a risentirne sarebbero come al solito gli utenti.

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