Con l’acquisizione della divisione mobile di Nokia da parte di Microsoft, lo sconforto da parte di chi sperava che l’azienda un giorno potesse interessarsi ad Android si è palesato in tutta la sua rabbia. Perchè un’azienda tanto amata e leader indiscussa della telefonia mobile fino a poco tempo fa, ha scelto di ridursi a tanto? Non era più semplice, immediato e sicuro puntare su Android fin dall’inizio?

Nonostante pare non ci sia più nulla da fare per far cambiare idea ai vertici dell’azienda finlandese, ci pensa un ex-dirigente della divisione Asia-Pacifico di NokiaThomas Zilliacus, a riaccendere la speranza. Zilliacus è stato CEO per ben 15 anni della sua divisione e già lo scorso anno cercò di rilevare la divisione mobile di Nokia senza successo, per mancanza di fondi.

Quest’anno, però, Zilliacus riesce a mettere in piedi un’azienda (ancora finlandese) con sede a Singapore chiamata Newkia, che potremmo affermare basarsi su Nokia. Questo perchè Zilliacus ha intenzione di usufruire del know-how di Nokia, cioè della metodologia e delle conoscenze con cui Nokia realizza i suoi smartphone per creare i migliori dispositivi Android. Queste le sue parole:

Quello che Newkia vuole fare è utilizzare il know-how, la tecnologia e la progettazione di Nokia per costruire i  migliori smartphone del mondo, ma basati su Android.

Saranno inoltre assunti in questa azienda tutti gli ex-dipendenti Nokia che mostrano (ed hanno mostrato) interesse per Android.

Zilliacus, infine, afferma che prima del lancio ufficiale del primo iPhone, Nokia aveva già nel cassetto un progetto molto simile che però non ha mai cercato di realizzare, poichè ritenuto di poco interesse da parte dei consumatori. Come si può capire, già da questo risulta evidente come la crisi di Nokia sia stata causata da una mancanza concettuale piuttosto che realizzativa, cominciata molti anni prima che si palesasse.

Newkia cercherà di essere quindi la nuova Nokia, che avrà in Finlandia la sua sede di ricerca e sviluppo mentre avrà a Singapore la sua sede amministrativa centrale. I primi dispositivi, stando ad ultime informazioni, dovrebbero arrivare entro 1 anno ed essere disponibili inizialmente solo nei Paesi Asiatici. In base al loro successo, probabilmente, Zilliacus valuterà anche un possibile allargamento di confini.

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