Secondo un report, Android Q potrebbe dare la possibilità a sviluppatori di terze parti di utilizzare i messaggi RCS tramite delle nuove API. RCS, per chi non lo sapesse, è un protocollo di comunicazione che punta a sostituire gli SMS tradizionali, estendendone di molto le funzionalità: il nome infatti è l’acronimo di Rich Communication Services (Servizi di Comunicazione Ricchi).

Attualmente i messaggi RCS non sono mai stati molto presi in considerazione a causa del fatto che la tecnologia è stata ristretta in sistemi operativi mobili come Android: l’applicazione stock di Google per i messaggi è una delle pochissime a supportare questo protocollo di comunicazione, ma Android è un SO Open Source e quindi gli OEM sostituiscono sempre quest’app con un’altra proprietaria, andando quindi (spesso) a precludere la possibilità di diffusione di RCS. Le poche applicazioni oltre a Messaggi Android che li supportano devono interagire direttamente con la tecnologia dietro RCS: invece, il nuovo set di API previsto per Android Q dovrebbe rendere il processo di integrazione molto più semplice.

Il report che parla di questa “apertura” di RCS sembra veritiero, dato che si basa su questa commit su AOSP; le API, come si può osservare seguendo il link, consistono ancora solo nell’ossatura del codice finale quindi non è possibile dedurne altri dettagli, come i metodi con cui gli sviluppatori di terze parti potrebbero interagirci.

Il protocollo RCS renderà gli ormai inutili SMS un ricordo del passato, rendendo utilizzabili tutte le funzionalità di applicazioni di messaggistica come Telegram e WhatsApp su tutti i dispositivi, dato che l’idea è che diventi uno standard supportato da tutti gli operatori mondiali. Chat di gruppo, trasferimenti di file, messaggi audio e videochiamate sono solo alcune delle funzionalità che verrebbero abilitate da questo protocollo, disponibile ormai dal “lontano” 2012. L’unico lato negativo è che RCS non dispone di crittografica end-to-end, cosa che potrebbe far storcere il naso agli utenti che più ci tengono alla loro privacy.