Da Taiwan arriva un’altra brutta notizia per HTC: alcuni dirigenti del colosso asiatico, infatti, sono finiti nel mirino della Procura Distrettuale di Taipei per una serie di condotte illecite che vanno dalla divulgazione di segreti aziendali all’accettazione di tangenti ed alla falsa fatturazione.

Di tali gravi reati sono stati accusati ben sei impiegati di HTC, incluso Thomas Chien, Vice Presidente della sezione Design, tutti arrestati lo scorso mese di agosto sulla base di una serie di prove raccolte dal presidente dell’azienda.

Stando a quanto reso noto dalla Procura Distrettuale di Taipei, Thomas Chien e gli altri avrebbero svelato importanti dettagli della prossima interfaccia utente Sense 6.0 ad aziende concorrenti, con l’obiettivo di usare i documenti sottratti ad HTC per creare una propria società di design a Taiwan e in Cina.

Sul capo dei sei, inoltre, pende l’accusa di aver accettato tangenti dai fornitori e gonfiato spese per oltre 33 milioni di dollari taiwanesi (pari a circa 800.000 euro).

Sulla base del Trade Secrets Act of Taiwan, Chien e gli altri cinque ex dipendenti di HTC rischiano fino a 10 anni di carcere ed una multa da 100.000 a 1,6 milioni di dollari.

Da valutare il danno subito dal produttore taiwanese per la divulgazione dell’interfaccia che animerà i suoi vari smartphone del prossimo anno.

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