Seppur molti produttori siano concentrai nell’ottimizzazione e nel rilascio dell’aggiornamento ad Android Pie, oltreoceano Google sta già lavorando sodo alla prossima release del robottino verde che con ogni probabilità avrà il nome in codice di Android Q. Quali novità avrà in serbo però? Un primo assaggio ce lo dà XDA-Developers che ha ottenuto una build leaked del progetto AOSP (il programma Android Open Source dove vengono rilasciati gli aggiornamenti del codice) aggiornata alle patch di sicurezza di Febbraio 2019.

Android Q seguirà probabilmente il rilascio avvenuto per la release precedente: a partire dalla primavera Google inizierà il rilascio delle prime Beta per una serie di dispositivi (tra cui i Pixel), Beta che terminerà verso la fine dell’estate per vedere il rilascio finale a inizio autunno 2019. Vediamo dunque quali saranno i primi cambiamenti.

Tema scuro a livello di sistema

In Android Q una delle novità più rilevanti potrebbe essere l’implementazione a livello di sistema del tema scuro. L’impostazione si trova al momento alla voce Display del menu Impostazioni. Per abilitare tale modalità è sufficiente cliccare “Set Dark mode” ed è possibile tenerlo sempre abilitato oppure attivarlo in base all’orario del giorno, in modo da averlo durante la notte ma non durante il giorno.

Una volta abilitato il tema scuro si modificheranno le tonalità delle seguenti schermate: impostazioni, impostazioni del launcher, launcher, files e probabilmente tutte le applicazioni Google che dispongono di tale modalità (Google News, YouTube ad esempio).

Fra le impostazioni dedicate agli sviluppatori c’è anche un’opzione per rendere scure quelle app che non dispongono di tale modalità nativamente, ma probabilmente non la vedremo mai abilitata a livello di utente per evitare problemi di esperienza utente.

Nuove schermate dedicate ai permessi delle app

Le schermate dedicate ai permessi delle applicazioni verranno nuovamente modificate in maniera importante. Le funzionalità sono apparentemente le stesse tuttavia le voci vengono risistemate di posizione per offrire una consultazione rapida dei permessi richieste da ogni singola app, oppure filtrare le app per permessi richiesti.

Desktop Mode?

Sempre all’interno delle impostazioni dedicate agli sviluppatori fa bella presenza di sé la voce “forza la modalità desktop” la cui descrizione riporta “forza in via sperimentale la modalità desktop sui display secondari”. Suona molto vicino alle modalità Desktop di Huawei e DeX di Samsung ma al momento non si è riusciti a testare tale funzionalità di conseguenza non abbiamo ulteriori dettagli. Che Android Q possa includere una modalità desktop nativa? Vedremo.

Accessibilità

All’interno del menu “Accessibilità” sono state aggiunte due nuove impostazioni:

  • Time to take action: dove è possibile impostare la lunghezza temporale durante il quale mostrare un messaggio temporaneo che ti chiede di fare un’azione;
  • Time to take read: in maniera similare ma verso quei messaggi che scompaiono automaticamente.

Altre novità trovate in Android Q

Non è finita qui però, ci sono diverse altre novità minori sparse qua e la nel sistema, fra le più rilevanti:

  • Nuovo quick settings “sensors off” che alla pressione disabilita tutte le connettività e imposta la modalità aereo (è possibile che disabiliti anche i sensori di movimento come accelerometro e giroscopio);
  • Due nuove opzioni nella schermata dedicata alle impostazioni di sblocco schermo per gestire lo sblocco in base ai dispositivi collegati;
  • Il file manager integrato ora permette di filtrare per immagini, documenti, audio, video, ecc..;
  • Sempre nelle impostazioni per sviluppatori è comparsa la voce “Game Update Package Preferences” che chiede di selezionare dei driver grafici, ed è presente una impostazione per registrare lo schermo.

Questo era dunque un primo assaggio di Android Q, un aggiornamento che si preannuncia interessante considerando che passeranno ancora diversi mesi prima di vedere una sua release ufficiale.

Sottolineiamo che la versione provata è stata costruita partendo dai codici sorgenti di Android, nudi e crudi, e per questo non integrano al loro interno personalizzazioni “by Google” come le Google Apps o i tratti stilistici della linea Pixel. Inoltre, non è detto che tutte le novità sopra elencate diventino realtà nella release finale di Android Q, a tal riguardo ci aspettano sicuramente numerose Beta dove, al solito, “si divertiranno” ad aggiungere e rimuovere funzionalità per meglio impacchettare un’esperienza d’uso completa e appagante, rimandando a una release successiva le funzionalità ancora incomplete.

Cosa ne pensate per il momento? Fatecelo sapere nei commenti.