Con almeno una settimana di anticipo rispetto a quanto previsto, Google ha rilasciato oggi la prima Developer Preview di Android P, che porta tantissime novità al robottino verde. La novità più importante è il supporto nativo ai display con notch e alla doppia fotocamera grazie a nuove API.

La prima immagine di sistema è già disponibile per Google Pixel, Google Pixel XL, Google Pixel 2 e Google Pixel 2 XL, oltre ovviamente all’Android Emulator. Andiamo dunque a scoprire quali sono le novità più interessanti della nuova versione di Android, della quale ovviamente non si conosce ancora il nome.

Supporto ai display con notch

La novità principale di Android P è sicuramente il supporto agli schermi dotati di notch, quel taglio introdotto lo scorso anno da iPhone X e che sembra diventato indispensabile secondo la maggior parte dei produttori di smartphone Android. Sarà dunque più semplice per gli sviluppatori gestire al meglio la barra di stato e delle notifiche e per ottimizzare il comportamento delle proprie applicazioni a schermo pieno.

La gestione del notch sarà affidata a una serie di API che permetteranno agli sviluppatori di simulare la presenza del taglio sullo schermo per verificare che l’interfaccia si adatti alla perfezione a tutte le tipologie di schermi in circolazione. La simulazione non avverrà solamente a livello di codice, visto che sarà possibile vedere sullo schermo di un qualsiasi smartphone l’aspetto dell’applicazione con notch di varie dimensioni.

È sufficiente abilitare le Opzioni Sviluppatore, entrare nel sottomenu di sistema e abilitare la simulazione del notch, chiamato cutout da Google, selezionando una delle tre dimensioni del taglio sullo schermo.

Non sappiamo se questo significhi che anche Google ha intenzione di utilizzare un display di questo tipo sulla terza generazione di Pixel o se abbia semplicemente deciso di agevolare produttori e sviluppatori, dopo aver visto in questi mesi delle soluzioni a volte imbarazzanti.

Multicamera API

Grazie a una nuova API, Android P consente di accedere simultaneamente ai flussi di dati provenienti dalle varie fotocamere, permettendo ad esempio di avere migliori effetti bokeh, zoom senza interruzioni e immagini stereo. È possibile creare una singola fotocamera virtuale che mostra i dati provenienti da due o più sensori dello smartphone.

L’API introduce il supporto al flash tramite display e ai sistemi di stabilizzazione ottica, per garantire effetti speciali tutti nuovi.

Sistema di notifiche migliorato

Android P porta notevoli miglioramenti alle notifiche che potranno utilizzare lo stile MessagingStyle, che ora possono contenere immagini e suggerimenti per le risposte rapide. Grazie a una serie di novità nel codice è possibile identificare le persone coinvolte in una conversazione, mostrando i rispettivi avatar, evidenziare le conversazioni di gruppo, salvare le risposte rapide come bozze e molto altro.

Diventa quindi più semplice proseguire una conversazione tramite la tendina delle notifiche senza dover abbandonare l’applicazione aperta, usufruendo però dei vantaggi di una tradizionale applicazione di messaggistica.

Sicurezza

Con Android P Google continua il suo impegno per migliorare la sicurezza del proprio sistema operativo. Viene introdotta una nuova interfaccia unificata per l’autenticazione con le impronte digitali, con una finestra di dialogo completa di istruzioni e con la possibilità di inserire messaggi personalizzati, il tutto attraverso l’API Fingerprint Dialog. Cambiano le impostazioni di default di Network Security Configuration per impedire l’invio di testo in chiaro, utilizzando invece connessioni TLS.

Rispettando le anticipazioni che vi abbiamo fornito nelle scorse settimane, Android P blocca l’accesso al microfono, alla fotocamera e in generale ai sensori controllati da Sensor Manager da parte di applicazioni sospese. Le applicazioni in stato idle registreranno un audio vuoto dal microfono e i sensori interessati non forniranno alcuna informazione.

Le fotocamere verranno disconnesse dalle applicazioni e riporteranno un errore qualora dovesse esserci un tentativo di accesso da applicazioni in stato idle. I backup Android vengono crittografati per una maggiore sicurezza.

Informazioni sulla posizione indoor con WiFi RTT

Ottenere una posizione accurata all’interno degli edifici è da sempre una sfida per gli sviluppatori e con Android P le cose migliorano decisamente. Con l’aggiunta del supporto al protocollo IEEE 802.11mc, meglio conosciuto come WiFi RTT (Round-Trip-Time) le app potranno ottenere più facilmente le informazioni sulla posizione.

Gli sviluppatori, dopo aver ottenuto i permessi necessari e con le funzioni di localizzazione attive possono misurare la distanza dagli access point nelle vicinanze. Non è necessario effettuare una connessione ai punti di accesso, visto che la tecnologia si limita a misurare la distanza grazie al tempo necessario per raggiungere le varie connessioni WiFi.

Utilizzando un massimo di tre access point è possibile conoscere la posizione dell’utente, anche all’interno di un edificio, con una precisione davvero elevata, circa uno o due metri. Per gli sviluppatori si aprono dunque scenari molto interessanti, sia in ambito domestico sia in ambito commerciale.

Altre novità di Android P Developer Preview 1

Non finiscono certamente qui le novità della prima versione di sviluppo di Android P e qui sotto trovate brevemente altri miglioramenti che vengono introdotti con questa versione. Dopo la lista trovate una serie di screenshot relativi ad alcune delle novità descritte.

  • nuovo aspetto dei toast (notifiche di sistema)
  • nuovo controlli per il menu del volume, che si sposta sul lato destro dello schermo, con uno slider per i contenuti multimediali e un toggle per cambiare le varie modalità audio e maggior controllo sui dispositivi Bluetooth
  • i tasti volume vanno subito a regolare il volume dei contenuti multimediali invece di quello della suoneria
  • nuovo menu di accensione, con la possibilità di disattivare il lettore di impronte o lo sblocco col volto e con un tasto per gli screenshot
  • è possibile selezionare il comportamento dello smartphone inserendo un cavo nel connettore USB, abilitando il trasferimento file o attivando altre modalità
  • Markup, nuovo editor per gli screenshot con alcuni controlli base per ritagliare l’immagine, aggiungere scritte a mano o evidenziare alcuni dettagli
  • nuovo aspetto della schermata di blocco, con notifiche arrotondate, un nuovo font, nuovo layout della data
  • miglioramenti alla funzione Active Display, con la percentuale della batteria nella parte bassa dello schermo
  • icone colorate nella schermata delle Impostazioni, con la barra di ricerca decisamente più arrotondata e nuove finestre popup per mostrare le informazioni
  • l’orologio è ora spostato nel lato sinistro della barra di stato
  • il toggle del WiFi mostra gli indicatori di upload/download, mentre nelle impostazioni di ogni singola rete WiFi è possibile visualizzare l’intensità del segnale, la frequenza, la sicurezza e decidere se è una connessione limitata, tramite un hotspot, o senza limiti
  • lo slider della luminosità si muove autonomamente per mostrare il cambio di luminosità
  • è possibile regolare l’intensità della vibrazione o disabilitarla completamente
  • il toggle della modalità notturna mostra l’orario al quale si attiverà
  • nei toggle sparisce la possibilità di espandere WiFi e Bluetooth toccando il testo sottostante
  • i Quick Settings possono scollare verticalmente, invece di essere suddivisi per pagina
  • nuovo menu Feature Flags nelle Impostazioni, che permetterà di provare modifiche grafiche che al momento sembrano non funzionare
  • è stato rimosso il sintetizzatore interfaccia utente di sistema
  • nuova animazione per la selezione delle celle
  • possono essere collegati fino a 5 dispositivi audio Bluetooth contemporaneamente, anche se non è consentita la riproduzione simultanea su di essi
  • nelle impostazioni delle notifiche è possibile visualizzare quali sono le ultime applicazioni ad aver inviato una notifica
  • gli utenti possono nascondere le notifiche dalle applicazioni  le cui notifiche vengono dismesse con maggior frequenza
  • è possibile visualizzare i bug report inviati
  • è possibile attivare o disattivare la funzione Picture-in-Picture per ogni singola applicazione
  • il suono di ricarica viene ora utilizzato anche caricando lo smartphone via USB e non solo in modalità wireless
  • sparisce la vecchia modalità Non Disturbare, con priorità, silenzio totale e solo sveglie, sostituiti da un generico Non disturbare attivabile solamente dai Quick Settings
  • è possibile fornire un MAC address casuale connettendosi a una rete WiFi per non lasciare informazioni personali
  • la geolocalizzazione dispone ora di sole due modalità, solo GPS o GPS + WiFi + reti mobili
  • il dock delle applicazioni ha nuovamente un’ombreggiatura semi trasparente
  • facendo scorrere il cursore sul testo inserito, quest’ultimo viene ingrandito, come accade su iOS
  • il popup che appare selezionando un testo non è più in maiuscolo e aggiunge nuove voci
  • l’attivazione del risparmio energetico non cambia il colore della barra di stato
  • il pattern di sblocco sparisce man mano che viene tracciato correttamente, rendendone più difficile l’individuazione da parte di chi potrebbe spiarvi
  • i tasti per disinstallare gli aggiornamenti e per la chiusura forzata di un’app sono stati spostati nel menu a tre puntini
  • non è più possibile installare overlay personalizzati, quindi non sarà possibile personalizzare i temi di Android con applicazioni come Andromeda
  • la funzione di risparmio energetico può essere attivata con una carica residua compresa tra il 5 e il 70%, secondo le preferenze dell’utente
  • le informazioni della batteria non mostrano più il consumo delle singole applicazioni, informazione spostata nelle opzioni sviluppatore
  • il nuovo toggle per le sveglie mostra l’orario della sveglia successiva e consente di impostarne di nuove
  • ruotando lo smartphone appare un nuovo pulsante nella navbar che facilita la rotazione dello schermo
  • nuove animazioni nella transizione tra un’applicazione e l’altra
  • l’icona del Bluetooth scompare dalla barra di stato se non ci sono dispositivi connessi
  • le applicazioni possono bloccare lo schermo senza però disabilitare il lettore di impronte digitali
  • supporto a HDR VP9 Profile 2, al formato di codifica delle immagini HEIF
  • nuovo metodo ImageDecoder che sostituisce BitmapFactory e permette di creare bitmap da diverse sorgenti di input
  • nuova API Neural Networks 1.1 con il supporto a nuove opzioni per il machine learning, sfruttando anche l’accelerazione fornita dal Qualcomm Hexagon HVX per i modelli quantizzati
  • la visualizzazione della tendina delle notifiche fa vibrare leggermente lo smartphone
  • miglioramenti al framework Autofill, grazie al feedback fornito dagli utenti
  • nuova API GlobalPlatform OpenMobile per i pagamenti NFC e per transazioni sicure
  • miglioramento delle performance del runtime ART
  • ottimizzazioni per Kotlin utilizzabili aggiornando il plugin di Android Studio
  • nuovi miglioramenti a Doze, App Standby e Background Limits per migliorare l’autonomia

Easter Egg

Come ogni nuova versione di Android che si rispetti, la prima Developer Preview di Android P porta un nuovo easter egg. I maligni hanno immediatamente notato una certa somiglianza con il logo di Beats, ovviamente ruotato di 180 gradi. Scrollando su e giù nell’immagine animata che si aprirà la lettera P si ingrandirà e rimpicciolirà, con un effetto vagamente psichedelico.

Timeline delle prossime Developer Preview e link al download

Sarà necessario attendere un paio di mesi per il rilascio della seconda Developer Preview di Android P, che con ogni probabilità arriverà in occasione del Google I/O che si terrà dall’8 al 10 maggio a Mountain View. Per vedere la versione definitiva invece bisognerà attendere il terzo trimestre, quindi con ogni probabilità il mese di agosto come lo scorso anno.

A seguire trovate i link per scaricare la prima Developer Preview di Android P, disponibile solamente per i Google pixel di prima e seconda generazione.

È inoltre possibile scaricare l’aggiornamento per Android SDK Manager, che introdurrà le nuove API di Android P, che vi permetteranno di iniziare a “giocare” con le novità introdotte dalla nuova versione del robottino verde.

Vai a: Android P è figo, tanto: lo abbiamo provato sul nostro Google Pixel 2 XL