Pushbullet sta inviando email ad alcuni dei propri utenti per comunicare che le attività automatizzate saranno bloccate.

Pare infatti che il traffico sui server dell’applicazione generato da script o software automatizzati abbia superato di gran lunga quello causato da attività umane. Se da un lato ciò può essere un’indicatore positivo, visto che significa che ci sono sempre più utenti che impiegano Pushbullet, dall’altro rappresenta un aumento dei costi non indifferente.

I costi sono infatti diventati così rilevanti da necessitare una riduzione. I dirigenti di Pushbullet hanno quindi deciso di bloccare, solamente sugli account non Pro, tutte le attività push derivate da software di terze parti.

Questa mossa, oltre a diminuire i costi legati all’utilizzo dei server, potrebbe anche favorire una maggiore fidelizzazione dell’utenza. E’ infatti lampante come Pushbullet voglia spingere il maggior numero di utilizzatori ad acquistare la versione Pro dell’applicazione, aumentando dunque i ricavi derivanti dagli abbonamenti.

Se proprio non potete fare a meno del servizio, potete scegliere due diversi piani di abbonamento: il primo ha un costo mensile di 4,99 dollari, mentre il secondo costa 39,99 dollari l’anno (dunque nell’arco dei dodici mesi si risparmiano circa 20) dollari.

Cosa pensate di questa mossa di Pushbullet? Vi sembra corretta oppure avreste preferito che fossero prese misure diverse? Ditecelo nei commenti.