Si chiama Mycroft ed è un assistente vocale virtuale pronto a competere con Google Assistant, Amazon Alexa, Apple Siri e Microsoft Cortana.

Si tratta di un progetto open source che punta i riflettori sull’aspetto della privacy: così come le soluzioni rivali, Mycroft invia i dati a server cloud per processare le richieste ma gli sviluppatori sostengono che non saranno salvati né usati per scopi pubblicitari.

Ovviamente un assistente virtuale non è poi così utile a meno che non ci sia un hardware che ne sfrutti le potenzialità e in questi giorni il team di sviluppatori sta lanciando una campagna di crowdfunding per un nuovo smart speaker chiamato Mycroft Mark II.

Il produttore definisce tale device come uno speaker pronto per il consumatore, progettato per soddisfare le esigenze dell’utente, a prescindere dal suo livello di competenza tecnologica.

Tra le feature di Mycroft Mark II troviamo un processore Xilinx quad-core, un display touch IPS LCD da 4 pollici, una particolare attenzione prestata per la qualità dell’audio (altoparlanti stereo da 10 watt) e il rilevamento della voce (sei microfoni integrati), il supporto MicroSD, un design curato, software open source (è possibile scaricarlo e installarlo su altri device) e varie possibilità di personalizzazione (incluso il comando vocale per attivarlo).

L’obiettivo è fare esordire Mycroft Mark II sul mercato entro dicembre. Google Assistant e gli altri sono avvisati.