Xiaomi ha iniziato a far aspettare agli utenti uno o due mesi prima di consentire loro di sbloccare il bootloader dei propri dispositivi mobili.

La scelta operata dalla società ha il proposito di proteggere gli utenti da alcuni rivenditori non ufficiali che installano malware o versioni modificate del software sull’hardware Xiaomi compromettendone le prestazioni.

La soluzione intrapresa dall’azienda ha generato quindi lunghi periodi di attesa prima che gli utenti possano sbloccare il bootloader per eseguire il flash di una ROM AOSP, il root del dispositivo e altre operazioni per la maggior parte dei dispositivi Xiaomi, a eccezione di POCOPHONE F1, Xiaomi Mi A1, Xiaomi Mi A2 e Xiaomi Mi A2 Lite.

La posizione di Xiaomi da un lato mira a proteggere gli utenti, ma dall’altro sta impedendo loro di prendere il controllo dei propri dispositivi danneggiando l’esperienza di milioni di utenti come quelli dei forum XDA.

Restiamo in attesa di scoprire se la riduzione dei tempi di sblocco del bootloader attuata per POCOPHONE F1 si estenderà agli altri dispositivi Xiaomi.

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