Da quando è nata, Nothing si è presentata come l’alternativa “diversa” nel panorama tech: design trasparenti, un approccio fresco al software e la volontà di costruire un ecosistema indipendente dai grandi colossi. Ora l’azienda guidata da Carl Pei rilancia con una visione ancora più ambiziosa: Essential, una piattaforma di intelligenza artificiale pensata per diventare il cuore di un futuro sistema operativo nativo IA.

L’annuncio, segna l’inizio di un percorso che va ben oltre lo smartphone come lo conosciamo: non più fatto di app statiche uguali per tutti, ma di esperienze create su misura, generate dall’utente stesso in base alle proprie esigenze. Essential debutta con due pilastri: Essential Apps, che permette di creare app personalizzate usando solo il linguaggio naturale, e Playground, uno spazio collaborativo dove condividere, scaricare e reinventare le creazioni della community.

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Essential: app su misura e un ecosistema aperto alla community

Il cuore dell’annuncio di Nothing è la possibilità di creare app in pochi secondi senza competenze di programmazione, semplicemente descrivendo ciò di cui si ha bisogno. Grazie a Essential Apps, chiunque può dire al telefono “raccogli le ricevute dalla galleria e genera un PDF ogni venerdì” oppure “mostrami un briefing di una pagina prima di ogni call basato sul calendario e le chat recenti” e ottenere subito un’app pronta da usare. È un cambio di paradigma radicale: non più software di massa, pensato per milioni di utenti indistinti, ma strumenti iper-personalizzati che rispondono a bisogni concreti di singole persone. Un approccio che abbatte costi e complessità dello sviluppo tradizionale, aprendo la strada a una nuova era della creazione digitale.

Accanto a questo c’è Playground, il nuovo hub creativo della community Nothing. Qui gli utenti possono scaricare, condividere e modificare app generate dall’IA, trasformando il processo in qualcosa di collettivo e aperto, molto diverso dai classici store chiusi e regolati da logiche commerciali. Già in fase alpha, la community ha dato vita a centinaia di app che vanno dai tracker per la salute mentale agli organizer familiari, dimostrando il potenziale di questo approccio distribuito.

 

La visione è chiara: trasformare lo smartphone in un sistema operativo personale, capace di adattarsi a chi lo utilizza e non il contrario. Carl Pei lo ha definito l’inizio di una nuova era del software, basata su innovazione collettiva, iper-personalizzazione e libertà dagli schemi obsoleti dei grandi player. Con milioni di dispositivi venduti e oltre un miliardo di dollari di fatturato, Nothing ha già dimostrato di poter crescere anche come realtà indipendente: ora punta a diventare il primo marchio a costruire un OS nativo IA integrato con il proprio hardware.

Le implicazioni sono profonde: un telefono che ci ricorda ciò che dimentichiamo, che ci aiuta a concentrarci, che si modella in base ai nostri stati d’animo o esigenze quotidiane. In altre parole, un dispositivo che smette di essere un contenitore di app e diventa un compagno digitale su misura. Essential segna solo il primo passo, ma la direzione è chiara: un futuro in cui la tecnologia non ci uniforma, ma ci riflette.