Lei Jun, CEO del produttore cinese Xiaomi, è un personaggio atipico per i nostri canoni. Il presidente del gigante cinese infatti si espone spesso in prima persona, annunciando nuovi dispositivi, mostrando immagini in anteprima e, come nel caso di oggi, lanciando un sondaggio tra i propri follower.

Lei Jun ha chiesto ai suoi utenti, attraverso le pagine dell’immancabile Weibo, come si sentirebbero se nella confezione del prossimo smartphone non trovassero il carica batterie. L’adozione di uno standard universale da parte dei produttori di smartphone, con l’eccezione della solita Apple, fa si che ci troviamo in casa diversi caricabatterie, tutti più o meno uguali, per i quali paghiamo.

Anche se si tratta di una cifra poco significativa rispetto al costo del dispositivo, da fastidio trovarsi con una scatola piena di caricabatterie inutilizzati, a meno che non siamo abituati a vendere i nostri vecchi terminali prima di acquistarne di nuovi. Secondo Mr. Lei i consumatori che non trovano il caricabatterie nella confezione di vendita ne utilizzeranno uno vecchio o ne acquisteranno uno nuovo, magari prodotto da Xiaomi che li vende a poco più di un euro.

Il problema si pone per quei dispositivi dotati di particolari tecnologie come Qualcomm Quick Charge 2.0 per i quali gli acquirenti sarebbero costretti a sborsare altri soldi per acquistare il caricabatterie adatto. LG, ad esempio, ha deciso di non includere il caricatore rapido nella confezione di LG G4, obbligando i consumatori ad una spesa aggiuntiva per sfruttare al meglio il proprio smartphone.

Sembra che Mr. Lei stia cercando un metodo per risparmiare qualche dollaro, che moltiplicato per i milioni di dispositivi venduti ogni anno porterebbe ad una cifra consistente. Anche se l’iniziativa può sembrare interessante quasi sicuramente si risolverà con un niente di fatto, visto che gli acquirenti sono solitamente molto abitudinari e potrebbero reagire male alla mancanza di un accessorio indispensabile.

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