Xiaomi ha finora adottato un solo metodo di vendita, ovvero le vendite lampo che le permettono di vendere diverse centinaia di migliaia di smartphone in pochissimo tempo. Quest’anno però le cose stanno cambiando tanto che nel primo trimestre di quest’anno OPPO e vivo hanno scavalcato Xiaomi nella classifica dei migliori produttori mondiali di smartphone.

Inoltre Xiaomi ha affrontato per la prima volta parecchi problemi nella catena produttiva, tanto da trovarsi spesso senza scorte. Le cose stanno per cambiare visto che Lei Jun, CEO e fondatore della compagnia cinese, ha affermato che entro i prossimi due anni saranno costruiti 1 000 negozi fisici in tutte le principali città cinesi. Sono già state inoltre prese alcune misure per aumentare la capacità produttiva ed evitare problemi di disponibilità.

I negozi fisici di Xiaomi avranno una superficie di 250 metri quadri e dovrebbero garantire al produttore cinese un fatturato mensile di circa 50 milioni di Yuan, pari a circa 6,8 milioni di euro. Si tratta di stime basate sul fatto che i negozi fisici realizzeranno incassi per circa 1,43 milioni di Yuan al giorno, circa 193 500 euro al giorno.

Ogni negozio disporrà di circa 100 diverse tipologie di prodotti, visto che Xiaomi non realizza solamente smartphone ma dispone di un catalogo davvero sconfinato con alcuni articoli poco conosciuti. Sarà sufficiente questa mossa a sovvertire la tendenza che la vede in difficoltà nei confronti di altri competitor cinesi?

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