Parlare di cinesi che clonano prodotti cinesi può sembrare una cosa assurda ma è la realtà. Vi abbiamo già spiegato come riconoscere un Power Bank Xiaomi contraffatto da uno originale in una videoguida che per comodità vi mostriamo a fine articolo. E la contraffazione sta costando molto cara al produttore cinese che prova a quantificare le perdite.

Dopo aver raggiunto, a soli cinque anni dalla sua nascita, un valore commerciale di 45 miliardi di dollari, Xiaomi si trova a fare i conti con la crescente piaga della contraffazione che da una parte mina la credibilità del produttore, visto che i cloni sono quasi sempre di pessima qualità, e dall’altra parte provoca dei mancati guadagni molto ingenti.

Solo nel 2014 Xiaomi ha venduto circa 14.6 milioni di Mi Power Bank, prodotto e commercializzato in tre versioni in Cina e venduto ad un prezzo dagli 8 ai 21 dollari. Lei Jun, CEO di Xiaomi, afferma che senza i prodotti contraffatti le vendite di Power Bank sarebbero il doppio se non addirittura il triplo.

I mancati guadagni del produttore cinese ammonterebbero in questo modo almeno a 115 milioni di dollari, forse qualcosa di più. Certamente Xiaomi può consolarsi con i numeri fatti registrare lo scorso mercoledì 8 Aprile quando con una prestazione da Guinness dei primati è riuscita a vendere 2.1 milioni di smartphone, 38,000 TV e oltre 770.000 altri dispositivi in sole 12 ore.

Lei Jun, a chi sottolinea come la vasta gamma di prodotti a marchio Xiaomi possa far pensare ad una perdita del focus principale, risponde che il produttore cinese è concentrato il realtà su sole tre categorie di prodotti: smartphone, TV e router. E questo sarà il focus di Xiaomi per molto tempo a venire.

Via