Una delle caratteristiche più enfatizzate da Xiaomi nella presentazione del nuovo Xiaomi Mi 5S è stato indubbiamente il lettore di impronte ultrasonico, sviluppato da Qualcomm e utilizzato per la prima volta su uno smartphone. Ma cos’ha di tanto particolare da renderlo così innovativo? Scopriamolo insieme.

I tradizionali lettori di impronte digitali si basano su un sistema di prismi e lenti, una fonte luminosa e un sensore CMOS che cattura l’immagine. Si tratta di una soluzione poco precisa e molto ingombrante che non rappresenta una soluzione valida su uno smartphone.

La generazione attuale di lettori di impronte utilizza sempre un sensore CMOS ma al posto di prismi e lenti dispone di un film metallico con microscopici forellini. In questo modo lo spessore del lettore può essere contenuto in appena 1,5 millimetri ed è possibile a collocazione al di sotto di un vetro protettivo. La risoluzione di 2000 PPI permette di avere un’elevata qualità delle immagini acquisite.

sensorecmosFinora però abbiamo parlato di sistemi di acquisizione 2D che possono essere raggirati in maniera abbastanza semplice. Ecco che la tecnologia Snapdragon Sense ID 3D sviluppata da Qualcomm risolve il problema della sicurezza con una scansione 3D dell’impronta digitale.

Il sistema è in grado di riconoscere i contorni dell’impronta, le creste e i minuscoli pori sudoripari garantendo una sicurezza molto elevata nel riconoscimento. Il sistema inoltre riconosce l’impronta anche in presenza di sudore, sporco e altre sostanze tipo creme per le mani.

sensoreultrasuoniIl sistema ultrasonico è in grado di funzionare anche attraverso sottili strati di metallo o vetro, con uno spessore massimo di 400 micrometri e può quindi essere posizionato nella posizione più adatta allo scopo, sia sul lato frontale sia su quello posteriore.

Vi lasciamo con un breve filmato che nella seconda parte illustra a grandi linee il funzionamento del lettore ultrasonico di impronte digitali di Xiaomi Mi 5S.