Continuiamo ad occuparci del ritorno alla tariffazione mensile imposta dal Governo ai vari operatori telefonici e che sta generando non poche lamentele tra gli utenti per le conseguenze che avrà.

Alcuni operatori, infatti, hanno deciso di adeguarsi alla nuova normativa alzando il corrispettivo richiesto e Vodafone, proprio per tale motivo, ha ricevuto nelle scorse ore una diffida da Movimento Consumatori, che accusa il carrier di aver messo in atto pratiche commerciali scorrette nella comunicazione ai clienti sul ritorno alla fatturazione mensile.

Vodafone, infatti, sta comunicando le modifiche contrattuali relative a questo ritorno alla fatturazione mensile con messaggi ritenuti illegittimi, in quanto non sarebbe sufficientemente esplicito l’aumento del corrispettivo pagato in seguito al ritorno alla fatturazione mensile.

Inoltre, sempre secondo Movimento Consumatori, l’informazione secondo cui la “spesa complessiva annuale non cambia” sarebbe ingannevole, in quanto il corrispettivo per i servizi telefonici non viene valutato su base annuale ma prendendo a riferimento temporale, per la valutazione e il confronto del prezzo dei servizi, l’unità temporale di rinnovo che è e resta mensile.

Queste le parole di Alessandro Mostaccio, segretario generale di Movimento Consumatori:

Diffidiamo, quindi, Vodafone a cessare entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della diffida l’illegittima procedura di modifica delle condizioni contrattuali, a correggerle e a comunicarle sulla home page del suo sito Internet. Chiediamo inoltre che venga restituito ai clienti ogni maggiore importo corrisposto in conseguenza delle condizioni contrattuali illegittimamente modificate.

Movimento Consumatori si dichiara pronta a segnalare i comportamenti di Vodafone ritenuti illegittimi all’Antitrust e all’Agcom. La vicenda, in sostanza, ci riserverà ulteriori capitoli.

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