Nei giorni scorsi OPPO e Hasselblad hanno annunciato il rinnovo di una collaborazione strategica iniziata quattro anni fa, che ha portato a una serie di innovazioni tali da alzare notevolmente l’asticella della fotografia da smartphone. La notizia del rinnovo è stata data nel corso di OPPO Imaging Journey, un evento speciale a cui ha partecipato anche TuttoAndroid, tenutosi a Göteborg in Svezia.

Protagonista dell’esperienza è stato ovviamente OPPO Find X8 Ultra (qui trovate la nostra recensione), il più recente frutto della collaborazione tra OPPO e Hasselblad e uno dei migliori camera phone attualmente in circolazione.

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Perché la Svezia/breve storia Hasselblad

Ma perché OPPO ha scelto proprio la Svezia, e in particolare Göteborg per il suo evento? Se non conoscete la storia di Hasselblad è una domanda più che lecita, alla quale vi risponderemo con un breve excursus. La storia di Hasselblad inizia nella meta del diciannovesimo secolo, e narra di una famiglia diventata benestante grazie a un fiorente commercio che nel corso degli anni si è focalizzato sempre più sul mondo della fotografia, o meglio degli accessori per la fotografia.

Perché Hasselblad inizialmente era sostanzialmente una compagnia dedita al commercio ma già sul finire del 1800 ha spostato i suoi interessi nel mondo della fotografia, grazie a un accordo con Eastman Kodak, che garantiva al brand svedese i diritti per la distribuzione esclusiva dei prodotti americani in tutta la Svezia.

La nascita di Viktor Hasselblad, nel 1906, è però il punto chiave nella storia di un brand che ha segnato la storia della fotografia. Viktor era un sognatore, appassionato di birdwatching ma “infastidito” dai limiti imposti dalla tecnologia del tempo. Le macchine fotografiche “compatte” avevano una qualità scadente e quelle in grado di realizzare fotografie di ottimo livello erano ingombranti e pesanti da trasportare. Tanto che lo stesso Viktor ha ammesso che ha perso molti scatti proprio per la quantità di tempo necessaria a mettere in funzione una macchina fotografica.

È solo dopo il matrimonio con Erna, e in seguito a una diversa visione dell’evoluzione del core business di famiglia, che Viktor Hasselblad decide di proseguire con le proprie gambe, aprendo un negozio di articoli per la fotografia nel centro di Göteborg. Era il 1937 e mancava poco allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Un evento che ha messo al tappeto migliaia di attività commerciali, e gli articoli fotografici non erano certo un bene di prima necessità in un simile scenario.

Eppure è stata la fortuna di Hasselblad, che ricevette dall’aeronautica svedese l’incarico di sviluppare macchine fotografiche da poter montare sugli aerei militari, per sorvegliare i movimenti delle truppe tedesche dopo l’invasione della Norvegia e della Finlandia. In questo modo Hasselblad iniziò a costruire macchine fotografiche, attività proseguita anche dopo la fine del conflitto, con la riconversione verso il mercato civile.

Il momento d’oro per Hasselblad è però giunto negli anni 60, quando il produttore svedese fu scelto dalla NASA grazie al suo sistema di lenti intercambiabili e caricatori per le pellicole. La compagnia spaziale americana scelse Hasselblad per le missioni Apollo, chiedendo delle modifiche che permettessero l’utilizzo con le ingombranti tute spaziali e che consentissero il funzionamento anche in condizioni decisamente estreme come quelle del suolo lunare.

Le foto realizzate dalla missione Apollo 11, la prima a portare l’uomo sulla Luna, sono state scattate con un versione speciale della Hasselblad 500EL, il cui caricatore originale è esposto presso l’Hasselblad Center proprio a Göteborg. La pubblicità garantita a Hasselblad dalla collaborazione con la NASA ha permesso a Hasselblad di guadagnare rapidamente un’ottima reputazione, facendo definitivamente decollare gli affari e facendola assurgere nell’Olimpo dei produttori fotografici.

OPPO Find X8 Ultra

Non entreremo nel merito delle capacità di OPPO Find X8 Ultra, per quello vi rimandiamo alla nostra recensione, ma ci sembra giusto, prima di mostrarvi le sue capacità fotografiche, parlarvi di quello che lo rende unico e di come la collaborazione con Hasselblad sia stata fondamentale in tutto questo.

Pur avendo deciso di non portare OPPO Find X8 Ultra sui mercati europei, l’azienda cinese ha deciso di convocare alcuni dei più importanti media del continente mettendo loro in mano uno smartphone, per ottenere un feedback sulla bontà del lavoro svolto. La partnership tra le due aziende ha portato a grossi miglioramenti e promette di alzare ulteriormente l’asticella già a partire da OPPO Find X9 Ultra, il cui arrivo sui mercati nostrani non è stato escluso a priori.

L’idea alla base di un cameraphone come OPPO Find X8 Ultra è quella di mettere nelle mani degli utenti un dispositivo in grado di restituire ottime fotografie, senza che sia necessario essere particolarmente esperti. Lu Cheng Hao, Photography Product Specialist di OPPO, ha ricordato come la maggior parte degli utenti non conosca il significato di termini di uso comune in campo fotografico, come ISO o lunghezza focale, ma vuole solo poter catturare un momento e avere il miglior risultato possibile.

Con queste premesse in mente, OPPO Find X8 Ultra monta ben cinque sensori, tra cui due ottiche con lenti periscopiche e una principale con sensore da 1 pollice, una rarità nel mondo della telefonia da smartphone. Il teleobiettivo 3X, su tutti, è quello che permette di ottenere i migliori risultati nel campo della ritrattistica, con una lunghezza focale equivalente di 70 millimetri che consente di ottenere un effetto bokeh senza precedenti.

Se scorrete la galleria fotografica qui sotto, in cui abbiamo immortalato anche un paio dei modelli di Tina Signesdottir Hult, fotografa svedese e Hasselblad Master,  potete notare la straordinaria capacità di emulare una lente ottica andando a ritagliare alla perfezione il soggetto, perfino nei dettagli più minuti come i singoli capelli. Il secondo teleobiettivo ha una lunghezza focale equivalente ancora più spinta, arrivando a 135 mm, per consentire di catturare dettagli che altrimenti sfuggirebbero a uno smartphone. L’altra grande novità, che potrebbe passare inosservata, visto che parliamo del sensore più piccolo, è il True Chroma Sensor, un lettore spettrale che analizza la luce ambientale andando a rilevare i colori e il bilanciamento del bianco su ben 48 punti, andando a tarare i parametri in modo da avere scatti realistici, soprattutto nella riproduzione dell’incarnato, da sempre un elemento complesso da riportare.

E già con la modalità automatica, con il classico “punta e scatta” i risultati sono straordinari, evidenziando una qualità fotografica al di sopra della norma, in particolare nei ritratti. Per raggiungere un simile risultato OPPO non si limita, come fa la gran parte degli smartphone in commercio, a sfocare lo sfondo, ma va a emulare una lente reale ottenendo un effetto molto vicino a quello degli obiettivi professionali. La prima fase è quella della mappatura della profondità di campo, così da stabilire la posizione spaziale di ciascun elemento presente nell’inquadratura.

Successivamente OPPO fa scendere in campo un algoritmo neurale proprietario che riesce a identificare anche le situazioni più difficili, come i singoli capelli o i bordi trasparenti degli occhiali, solitamente complicati da gestire e che spesso portano a sfocature imprecise. Infine l’algoritmo va ad analizzare lo sfondo, identifica eventuali punti luce e procede alla sfocatura, imitando il processo ottenibile con una DSLR dotata di ampie aperture.

Da sottolineare il fatto che i vari livelli di zoo non siano dei semplici crop dell’immagine principale, quanto delle vere e proprie modalità distinte, ciascuna pensata per ricreare l’effetti di uno dei tanti obiettivi Hasselblad. Dove però OPPO Find X8 Ultra cala i propri assi nella manica, è nella Master Mode, pensata per riprendere la resa della fotocamera Hasselblad X2D, uno dei modelli più amati del produttore svedese.

Si tratta di una modalità pensata per i fotografi, in particolare quelli che masticano un po’ di tecnica e vogliono destreggiarsi tra i controlli manuali per ottenere degli scatti unici o più consoni al proprio stile. Se da una parte questo offre una libertà assoluta, è anche vero che è una modalità che richiede competenza per offrire risultati ideali, con il rischio di scatti completamente sballati.

L’utente può regolare ogni parametri, come ISO, velocità di apertura dell’otturatore, compensazione dell’esposizione, messa a fuoco manuale e bilanciamento del bianco. A questo di aggiungono una serie di filtri e di stili di immagini predefiniti, che consentono di ottenere immagini particolari senza che sia necessario un intervento in post produzione, andando a lavorare direttamente sul JPEG. Gli utenti più esigenti, che hanno bisogno di lavorare le immagini, possono contare sui formati RAW e RAWMAX, anche se non è un file completamente grezza, vista la riduzione del rumore che viene applicata da OPPO. Va comunque detto che il file JPEG risulta decisamente poco compresso e nonostante tutto permette lavorazioni complesse senza perdita di qualità.

Nella galleria sottostante trovate alcune delle immagini che abbiamo scattato, prevalentemente ritratti, segmento in cui OPPO Find X8 Ultra dà assolutamente il meglio di sé. Vi invitiamo a osservare con attenzione la precisione del ritaglio dei singoli capelli e la nitidezza dello stacco tra i soggetti e lo sfondo.

Peccato quindi che in Italia non troverete OPPO Find X8 Ultra sugli scaffali (reali o virtuali che siano) e che per averlo dovrete ricorrere a store che effettuano l’importazione. Nessun problema per utilizzarlo nel nostro Paese, è presente la lingua italiana, c’è il supporto ai servizi Google e a parte qualche elemento in cinese lo smartphone è perfettamente utilizzabile, anche dal punto di vista della connettività cellulare.

Non ci resta che sperare in un cambio di rotta per il prossimo futuro: OPPO non si sbilancia e non ha fatto promesse, ma questo Imaging Journey sembra aver gettato delle solide basi per quanto riguarda Find X9 Ultra, che senza ombra di dubbio alzerà ulteriormente l’asticella sul fronte della qualità e del realismo.

Galleria fotografica

Qui sotto trovate le foto in formato web, ma se volete scaricarle alla massima risoluzione, per apprezzare fino in fondo tutti i dettagli, potete visitare questa cartella su Drive e scaricare i file originali e non modificati in alcun modo. In questo modo potrete giudicare voi stessi la bontà della fotocamera, considerando che nella maggior parte dei casi abbiamo utilizzato la modalità automatica o la Master Mode in modalità automatica, proprio per farvi capire la facilità con cui è possibile ottenere degli scatti di qualità.