L’acquisto di un nuovo smartphone è sempre un momento importante per ognuno di noi, indipendentemente poi dal prezzo che uno decide di spendere. Una volta scartato bisogna dire che capita spesso di sentirsi spaesati ed aver paura di rovinarlo già alla prima accensione, magari temendo di danneggiare la batteria, per esempio. A questo proposito abbiamo alcuni consigli utili da darvi, in particolare 3 cose fondamentali da fare con il vostro nuovo smartphone.

3 cose fondamentali da fare su un nuovo smartphone (video)

Il nostro nuovo smartphone, cosa fare

Oggi cercheremo di capire insieme quali operazioni preliminari ci permetteranno di massimizzare la durata nel tempo del nostro smartphone, preservando quindi problemi di batteria o evitando che qualche malintenzionato ficchi il naso nei nostri dati personali in caso di furto o smarrimento.

Prima ricarica: come caricare la batteria dello smartphone

La prima paranoia con un nuovo smartphone è senz’altro quella legata alla batteria, nella convinzione che la prima ricarica possa in qualche modo influenzare la durata nel tempo della stessa. Vogliamo rassicurarvi in quanto questo è unicamente un falso mito che non trova alcun riscontro scientifico. Infatti per la massima durata nel tempo l’attenzione ci deve essere giorno dopo giorno, evitando operazioni sbagliate e in alcuni casi pericolose.

Nel corso degli anni l’evoluzione sulle batterie dei nostri telefoni è stata molto grande. Si è infatti passati dalle vecchie batterie Li-ion (ioni di litio) alle batterie Li-Po (polimeri di litio). Questo ha permesso di risolvere un problema che affliggeva gli smartphone fino a qualche anno fa, “l’effetto memoria“. I più anziani di voi senz’altro ricorderanno la pratica della calibrazione della batteria, che consisteva nel far spegnere completamente il dispositivo ogni tanto, ecco oggi non è più necessario quindi dimentichiamola.

Purtroppo questo tipo di operazione ad oggi è solo controproducente perché le nuove batterie soffrono di cadute di tensione importanti, motivo per il quale si consiglia di mantenerli sempre tra il 25 ed il 75% di carica. Potrete quindi tranquillamente utilizzare lo smartphone appena scartato, che solitamente arriva in “storage” ossia con una percentuale di batteria intermedia che si attesta intorno al 60%.

E’ preferibile inoltre evitare di consumare un ciclo completo di ricarica della batteria, onde evitare di rovinarla. Il consiglio è quindi di caricare quando strettamente necessario e magari solo per la percentuale necessaria alle operazioni che dobbiamo compiere. Se per qualche motivo siamo costretti o vogliamo caricare fino al 100% sarà sempre meglio andare a scollegare lo smartphone una volta carico. Per lo stesso motivo è sconsigliabile caricare di notte visto che un qualsiasi malfunzionamento metterà in pericolo la nostra vita.

Ultimo consiglio per evitare rigonfiamenti o morti premature delle nostre batterie è di non poggiare il vostro dispositivo in ricarica su superfici assorbenti come ad esempio il letto. Queste innalzeranno eccessivamente la temperatura dello smartphone che in casi estremi potrebbe prendere fuoco. E’ inoltre sconsigliabile l’uso intensivo sotto carica, anche se molti produttori assicurano che i rischi per l’utente sono minimi.

Attiva trova il mio telefono

La paura che il nostro smartphone possa andare perso o peggio ancora essere rubato è sempre in agguato. Ecco perchè la funzione “Trova il mio telefono” può essere la soluzione per dormire tranquilli e quanto meno avere la possibilità di intervenire all’occorrenza.

Per utilizzare questa funzione dobbiamo stare attenti anche durante il primo avvio, mantenendo attivo il servizio di geolocalizzazione. A questo punto lo stato di attivazione potrà essere controllato dalle impostazioni del nostro smartphone sotto la voce sicurezza. Qualora il vostro dispositivo venga rubato o smarrito abbiamo ora due strade percorribili.

La prima consiste nello scaricare su un altro smartphone l’applicazione trova il mio dispositivo ed effettuare il login con il nostro account Google. A questo punto avremo accesso a una lista di telefoni registrati a nostro nome e potremo decidere di: chiamarli, bloccarli o cancellare i nostri dati personali.

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La seconda strada è via computer, sul browser Google ci basterà cercare trova il mio telefono o digitare https://www.google.com/android/find sulla barra degli indirizzi. A questo punto la visualizzazione e le funzionalità a nostra disposizione saranno le stesse dell’applicazione per smartphone, chiaramente però la mappa sarà più grande e facilmente consultabile.

Fate attenzione che avere questa funzione attiva non vi protegge al 100%, infatti il vostro telefono sarà localizzato solo da acceso, vi consigliamo quindi di rivolgervi sempre alle forze dell’ordine.

Backup dei dati

Fare un backup dei vostri dati è la terza cosa da fare, per poi poterli ripristinare su un nuovo smartphone. Esistono molti modi per raggiungere questo obiettivo, vediamo quindi quelli utilizzati da noi. Cambiando molti smartphone per test la prima cosa che facciamo è accertarci che le fotografie vengano salvate nel nostro account Google Foto, così da poterle avere sempre con noi, anche da pc. Qualora non abbiate tanto spazio a disposizione potete acquistare differenti spazi di archiviazione per pochi euro mensili e ne vale assolutamente la pena.

Il secondo backup da fare è quello di Whatsapp, così da non perdere le nostre chat e le nostre foto all’interno di esse. Una volta aperta l’applicazione ci basterà cliccare sui tre puntini in alto a destra, scegliere impostazioni -> Chat -> Backup delle chat.

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A questo punto il salvataggio verrà effettuato sul nostro Google Drive e quando andremo ad inserire la SIM sul nuovo telefono e riaprire Whatsapp ci verrà chiesto se vogliamo ripristinare il backup ed il gioco è fatto. In base alla quantità di dati potrebbe ovviamente volerci un po di tempo.

Il resto degli altri dati potrà essere backuppato con il PC o con uno dei tanti programmi di migrazione preinstallati sullo smartphone. Se avete acquistato un dispositivo Xiaomi o Oneplus andrete sul sicuro anche da un dispositivo iOS, altrimenti ci pensa Google a venire in nostro soccorso con il suo personale sistema.

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In Conclusione

I nostri consigli non costituiscono ovviamente alcun tipo di obbligo, ma sono relativi al nostro approccio con la tecnologia e gli smartphone. Ci auguriamo che possano però aver chiarito alcuni dubbi che magari vi attanagliavano in merito alle operazioni preliminari con un nuovo dispositivo.