Oltre quattro anni fa Apple depositava i documenti relativi alla prima azione legale contro Samsung, rea di aver infranto diversi brevetti con alcuni suoi prodotti. La risposta di Samsung non si è fatta attendere con nuove azioni legali che si sono intrecciate.

Nell’Agosto del 2012 la causa si è risolta in favore di Apple, con Samsung condannata a pagare 930 milioni di dollari alla casa di Cupertino. Samsung ha però fatto ricorso in appello contro una parte della sentenza, relativa a 400 milioni di dollari di risarcimento. Ieri la corte d’appello ha respinto il ricorso del colosso coreano, aprendo la strada a due possibilità.

Supportata da colossi del calibro di Google e Facebook, la società coreana potrà rassegnarsi e risarcire Apple o scatenare una nuova guerra chiedendo un revisione del processo alla Corte Suprema. Nel frattempo Samsung ha presentato appello anche per una causa legata a prodotti più recenti anche se non ha ancora ricevuto un risposta.

Con la prospettiva di continuare il trend negativo che l’ha vista inanellare sette trimestri consecutivi in calo, è normale che Samsung voglia in tutti i modi evitare di supportare la concorrenza.

Via