Recensione aspirapolvere robot Xiaomi MIJIA 1C – Un paio di mesi fa Xiaomi ha annunciato un nuovo robot aspirapolvere, Xiaomi MIJIA 1C, dotato di una tecnologia a navigazione visuali pronta a sfidare il collaudato sistema laser che equipaggia ormai ogni robot di fascia medio alta presente sul mercato.

Non potevamo dunque esimerci dal testarlo per capire quali siano le sue effettive potenzialità e come si comporti nell’utilizzo di tutti i giorni? Vale la pena acquistarlo o è preferibile qualcosa di diverso? Scopritelo insieme a noi nella nostra recensione.

Design e funzionalità

A un primo sguardo Xiaomi MIJIA 1C non appare diverso da un tradizionale robot privo di un sistema di navigazione laser. Si nota infatti l’assenza della classica torretta che alloggia il sistema rotante, cosa che gli dà il non trascurabile vantaggio di essere più basso e potersi infilare sotto un maggior numero di mobili.

Il tradizionale algoritmo SLAM, in grado di pianificare un percorso per la pulizia, è affiancato infatti dal sistema di navigazione dinamico e visivo grazie a una telecamera grandangolare (FOV di 166 gradi) posizionata nella parte superiore del robot. I dati acquisiti vengono poi elaborati da una CPU ARM Cortex-A7 quad core e utilizzati per creare un percorso ottimale che si adatta all’ambiente.

Nella parte frontale del robot, realizzato in plastica bianca, troviamo una striscia nera che alloggia i sensori di prossimità che rallentano il robot quando si avvicina a un ostacolo. È presente il classico sistema ammortizzato che rileva le collisioni ed evita danni all’arredamento e al robot. Nella parte posteriore trova posto una griglia per l’uscita dell’aria, protetta da un filtro per trattenere la polvere. Nella parte superiore è presente uno sportello che si apre verso l’alto e permette di accedere al cassetto di raccolta della polvere.

La pulizia di quest’ultimo è molto semplice, visto che è possibile rimuovere il filtro per la polvere e risciacquare il contenitore sotto l’acqua per rimuovere anche le particelle più piccole. Nella parte inferiore troviamo la spazzola rotante, anch’essa estraibile per facilitarne la pulizia, la piccola spazzola per migliorare la pulizia degli angoli e dei battiscopa e gli agganci per il serbatoio dell’acqua, utilizzata per rendere più efficiente la pulizia.

L’aspirapolvere può essere utilizzato senza che sia necessario collegarlo a uno smartphone, visto che basterà premere un tasto per avviare la pulizia automatica e un altro qualora fosse necessario farlo rientrare alla base di ricarica. Del software invece parleremo nell’apposita sezione.

Prestazioni e software

Prima di parlare del sistema di navigazione vediamo come si comporta la parte di aspirazione e lavaggio, che non delude. Con 2.500 Pa di potenza è possibile pulire anche ambienti mediamente sporchi ma con una pulizia quotidiana potrete utilizzare la modalità standard o quella silenziosa, che permettono do ottenere dei buoni risultati.

La tanica dell’acqua contiene 200 ml pertanto non pensate che possa effettuare un lavaggio del pavimento. Più semplicemente, come tutti i dispositivi di questo tipo, raccoglie quelle particelle sfuggite all’aspirapolvere e le macchie più recenti, ma non aspettatevi grandi risultati in questo senso.

Passiamo però alla parte più interessante, ovvero al sistema di navigazione visuale, che aveva stuzzicato la nostra attenzione. Quindici sensori di movimento sono tanti e in effetti il robot si muove in maniera agile per la casa, senza particolari problemi, anche se ogni tanto non rileva le gambe delle sedie o dei tavoli, finendo per sbatterci sopra senza rallentare, anche se la cosa non sembra recare danno alcuno.

Il robot segue un percorso intelligente, muovendosi in linea retta e seguendo una certa logica, che a nostro avviso andrà perfezionata con qualche aggiornamento.  Xiaomi MIJIA 1C non cerca una parte ma rilevati i primi ostacoli inizia a seguire un percorso rettilineo fino alla prima parete, per poi tornare indietro.

Al momento però manca completamente un sistema di riconoscimento delle stanze, per cui vi può capitare di vedere il robot iniziare la pulizia in una stanza, girarsi e imboccare una porta aperta, passando alla stanza successiva in maniera un po’ casuale. Va detto che la pulizia viene completata correttamente, e la forma a U dell’abitazione in cui lo abbiamo testato non agevola certo le cose (anche se i dispositivi a navigazione laser se la sono sempre cavata egregiamente).

Dopo la prima pulizia le cose non migliorano in questo senso, e permane una sensazione di pulizia casuale, pur sempre con una logica abbastanza buona. Il software di controllo è invece la parte più deludente dell’intero sistema, visto che non consente di suddividere le stanze, rappresentando tutto come un unico spazio.

Non è quindi possibile stabilire un ordine di pulizia, una mancanza sulla quale si potrebbe anche chiudere un occhio, se non fosse che è solo la punta dell’iceberg. Manca infatti la possibilità di creare delle esclusioni, zone da non pulire, o zone in cui invece il robottino dovrebbe insistere maggiormente, e questo risulta davvero fastidioso a lungo andare.

È ancora più fastidioso il fatto che l’applicazione non memorizzi in alcun modo la mappa acquisita durante la pulizia, impedendo ad esempio di seguire in tempo reale la pulizia. Ogni volta l’ambiente viene ricostruito da zero e nello storico delle pulizie effettuate non è possibile vedere quali aree sono eventualmente rimaste escluse.

Buona invece la possibilità di pianificare la pulizia, anche se si sente l’impossibilità di pianificare quali stanze pulire in un determinato giorno. Visto che Xiaomi MIJIA 1C è presente sul mercato da poche settimane, è comunque possibile che le cose migliorino con successivi aggiornamenti volti a cambiare le carte in tavola.

Segnaliamo infine che il robot è configurato per parlare in cinese ma tramite le impostazioni dell’applicazione è possibile utilizzare la lingua inglese. Il controllo avviene tramite l’app Xiaomi Home e il robot viene riconosciuto solo collegandolo ai server cinesi, visto che al momento non è commercializzato a livello internazionale.

Molto apprezzata è la possibilità di interagire con altri prodotti Xiaomi, come pulsanti, sensori alle porte e simili. Potete ad esempio creare uno scenario in cui premendo un pulsante viene attivata la pulizia, o uno in cui, chiudendo la porta di casa venga avviata la sessione mattutina. Le possibilità sono davvero moltissime, anche se dovrete avere tutti i dispositivi da far interagire collegati ai server cinesi.

Autonomia

Xiaomi MIJIA 1C dispone di una batteria da 2.400 mAh, che sulla carta dovrebbe essere sufficiente a pulire circa 60 metri quadri di superficie. Nei nostri test siamo riusciti a pulire circa 75 metri quadri senza alcun problema, e il robot è sempre tornato alla base con almeno il 35% di autonomia residua. Installando il modulo per il lavaggio le cose non cambiano particolarmente ed è possibile pulire la stessa superficie senza che l’autonomia ne risenta in modo significativo.

In ogni caso il robot è in grado di tornare alla base nel caso l’autonomia residua scenda al 25% e riprende l pulizia una volta che la carica è stata ripristinata, cosa che richiede almeno due ore.

Conclusioni

Sulla carta dunque Xiaomi MIJIA 1C promette bene e l’esperienza d’uso non può certo essere considerata negativa. Le prestazioni sono molto buone così come la possibilità di far interagire il robot con altri dispositivi Mi Home.

Peccato solo per un software non ancora all’altezza, con alcune lacune che potrebbero essere colmate con i prossimi aggiornamenti. Per il resto ci sentiamo di consigliarvelo se avete un’abitazione di medie dimensioni (tra i 60 e i 90 metri quadri) disposta su un solo piano e non avete planimetrie troppo complicate.

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