Fin dai suoi albori, OnePlus è stata ritenuta una delle aziende più vicine agli sviluppatori, grazie sia alla facilità di sblocco dei propri dispositivi, sia alla rapidità con cui rendono disponibile il codice sorgente del kernel utilizzato.

Un altro punto di avvicinamento agli sviluppatori è stato finora il programma di seeding, che consiste(va) nell’inviare ai maggiori sviluppatori ogni nuovo smartphone prodotto dall’azienda, così da velocizzare lo sviluppo di custom ROM e kernel. In un tweet, il team di OnePlus ci fa però sapere che il programma verrà per ora interrotto, ma non ci fa conoscere il motivo di questa decisione.

Questa scelta potrebbe avere ripercussioni a partire dai dispositivi futuri, come OnePlus 7; sarà ancora molto semplice lavorare allo sviluppo software anche dei prossimi flagship dell’azienda, ma l’interruzione del programma potrebbe significare che molti giovani e squattrinati sviluppatori potrebbero non essere più in grado di mettere le mani su un nuovo flagship ogni 6 mesi, visto che i prezzi stanno diventando sempre meno economici.

L’ascesa di altri brand dal rapporto qualità/prezzo molto elevato come Xiaomi potrebbe inoltre, concordemente alla nuova scelta di OnePlus, convertire alcuni developers a sviluppare maggiormente per i terminali della prima azienda. Nonostante ciò però, gli smartphone di OnePlus, a meno di altri controversi cambiamenti, rimangono fra i migliori per il modding, quindi probabilmente non ci saranno davvero particolari rallentamenti nello sviluppo; perlomeno questa è la nostra speranza.