Szymon K. e Crayon Hsieh, due degli uomini che hanno seguito da vicino la OxygenOS di OnePlus 6T, hanno fatto una chiacchierata con un membro dello staff del forum, dalla quale sono emersi alcuni spunti interessanti sull’esperienza offerta dal prossimo top di gamma cinese, atteso per il 30 ottobre.

Gli elementi fondamentali che hanno guidato le scelte dei progettisti sono quelli di sempre: velocità e fluidità, al punto che è stato istituito il team FSE (“Fast, Smooth, and Efficient”, veloce, fluido ed efficiente) che vagliasse ogni aspetto della nuova OxygenOS per verificare che i punti saldi fossero rispettati.

Nuova OxygenOS non è stato scritto per caso. “Stiamo lavorando su una tonnellata di novità interessanti da includere su OnePlus 6T, che arriverà con un’interfaccia totalmente riprogettata. Servirà che la proviate, per capire davvero”. In questo modo, dicono, la OxygenOS di OnePlus 6T sarà la più intuitiva di sempre.

Intuitività che passa dall’affinamento delle gesture tramite cui balzare da un ambiente all’altro (“ogni swipe è stato testato più di 1.000 volte”), da una Modalità non disturbare più matura e dall’introduzione di una scorciatoia per chiamare Google Assistant (una pressione di mezzo secondo sul tasto di accensione).

La chiacchierata termina su un argomento di recente divenuto molto caro a parecchi produttori, Google ed Apple su tutti: il benessere digitale. Per consentire all’utente di ottimizzare ed in qualche caso limitare il tempo di utilizzo dello smartphone OnePlus ha preferito “spingere sull’acceleratore”, e cioè fornire gli strumenti adatti a compiere un’operazione nel minor tempo possibile.

A questo risultato si arriva sia con l’ottimizzazione, che origina prestazioni elevate, sia con un firmware snello e immediato che per operare richieda il minor numero di “tap” possibile. “Crediamo che gli smartphone debbano semplificarci la vita, non prenderne possesso”.