Durante la conferenza Facebook F8 tenutasi ieri a San Francisco, Brian Acton, co-fondatore di Whatsapp, ha cercato di spiegare agli utenti la politica della più diffusa applicazione di messaggistica istantanea. Molti sviluppatori presenti all’evento chiedevano a gran voce una serie di strumenti che permettessero di portare i loro servizi all’interno di Whatsapp.

Si tratta di una richiesta lecita, se pensiamo ai tanti servizi internet come Google Drive che sono integrati in moltissime applicazioni e permettono uno scambio di dati e informazioni tra diverse piattaforme. Alla domanda posta da uno sviluppatore, che chiedeva una serie di strumenti per connettere la propria applicazione ad una larga base di utenti, Brian Acton ha risposto:

“È una cosa difficile e delicata da dire per me, ma al momento non abbiamo nessuna pianificazione in merito. Mi sta a cuore la vostra causa, ricevo quotidianamente email da gente che vorrebbe utilizzare Whatsapp come base per i propri servizi di comunicazione. Ma l’esperienza utente è la nostra maggiore preoccupazione.”

Il motivo della chiusura totale, secondo Acton, è che Whatsapp non vuole che i propri clienti vengano bombardati da messaggi indesiderati provenienti da sviluppatori esterni. Molti sviluppatori, visibilmente infastiditi da questa risposta, hanno lasciato la sala prima del temrine della conferenza.

Molte società come Google permettono tranquillamente l’interoperabilità con servizi di produttori concorrenti come Apple, ma non tutti amano la cultura della Silicon Valley, basata sulla condivisione delle informazioni. Whatsapp preferisce risultare antipatica e protettiva piuttosto che vedere compromessa la qualità del proprio servizio.

Via