Dopo l’attentato avvenuto qualche giorno fa a Londra, si torna a parlare di sicurezza e piattaforme di messaggistica. In particolare Amber Rudd, il Ministro dell’Interno del Regno Unito, ha esordito questo sabato con un discorso che non suona nuovo e che farà discutere non poco.

“Dobbiamo fare in modo che organizzazioni come WhatsApp non forniscano un posto segreto per i terroristi per comunicare gli uni con gli altri. […] E’ necessario che i nostri servizi di intelligence abbiano la possibilità di oltrepassare alcuni servizi di sicurezza come la crittografia di WhatsApp.”

Il messaggio è chiaro: il governo inglese vorrebbe avere la possibilità di bypassare servizi di cifratura (in questo caso si parla di WhatsApp, ma ne esistono vari e altrettanto sicuri) per poter garantire la sicurezza del Paese. Ma siamo sicuri che questa potrebbe essere una soluzione sensata e ragionata?

Non è la prima volta che si mette in discussione il discorso sicurezza e privacy su applicazioni di messaggistica come WhatsApp, Messenger o Telegram che sia. Ma è bene sapere che la crittografia, in queste situazioni, non è utilizzato solamente per proteggere i dati da attacchi di terze parti, ma è utile a entrambe le parti di una conversazione. Senza una misura di sicurezza del genere non si avrebbe la certezza che i propri messaggi non vengano modificati e intercettati nel tragitto, oltre a non avere la certezza di star parlando con il diretto interessato.

Senza parlare poi del problema sicurezza al di fuori della messaggistica. Siccome gli standard di cifratura delle applicazioni  di vario genere sono molto simili tra loro, un indebolimento di questi ultimi causerebbe anche minor sicurezza per servizi come i pagamenti online o la gestione dei propri conti bancari. Siamo sicuri di voler rinunciare alla sicurezza anche in questi campi, in un luogo pericoloso come può essere l’internet?

Infine si potrebbe anche pensare che diminuendo gli standard di sicurezza di WhatsApp e simili non si combatterebbe efficacemente il problema terrorismo, considerando che qualsiasi malintenzionato virerebbe su soluzioni più sicure che, nel bene e nel male, esisteranno sempre.

Cosa ne pensate voi? Reputate superflua la crittografia su servizi come WhatsApp oppure siete dell’idea che privacy e sicurezza non possano essere sacrificabili per “scopi più nobili”? Fateci sapere la vostra opinione a riguardo con un commento qui sotto.