Il paradosso si palesa attraverso il report di Speedtest: gli italiani navigano più rapidamente fuori confine, tramite roaming UE, che in Italia. In altre parole, la velocità media di navigazione raggiunta in mobilità sul suolo italiano è inferiore a quella registrata mediamente fuori confine beneficiando del roaming gratuito nei Paesi dell’Unione.

È quanto emerge dall’analisi di Speedtest, noto portale che si occupa di quantificare la rapidità delle connessioni ad internet, che ha acquisito ed analizzato i dati delle misurazioni europee nel terzo e nel quarto trimestre dello scorso anno, Regno Unito incluso. Le velocità raggiunte in roaming, sia in download che in upload, sono per gran parte inferiori rispetto a quelle toccate nei Paesi di riferimento, tranne che, appunto, nel caso italiano.

Navigano più velocemente “a casa” che fuori i cittadini di 22 nazioni rispetto alle 28 esaminate, con gli olandesi costretti a rallentare del 54,7%. Accade invece il contrario agli utenti estoni, portoghesi, greci, lettoni e irlandesi, oltre che a noi italiani, primi con il 21,8% di rapidità in più fuori confine. Speedtest ha rivelato una sostanziale parità in quanto a latenza, sempre peggiore all’estero rispetto alle rilevazioni nazionali.

Vale la pena precisare che la pura velocità di navigazione dipende dagli accordi siglati tra gli operatori europei, dunque non (o non solo) da differenze infrastrutturali.