Si è tenuto nel mese di marzo il primo summit dedicato al 6G, la tecnologia destinata a soppiantare, nel prossimo futuro, le reti 5G, che sono entrate in funzione in tutto il mondo da pochi mesi.

A distanza di qualche mese l’Università di Oulu, Finlandia, organizzatrice dell’evento, ha pubblicato un white paper sugli obiettivi e sulle sfide che dovranno essere affrontate. Ci vorrà comunque parecchio prima dell’avvento delle reti di sesta generazione, che non dovrebbero concretizzarsi prima del 2030.

Secondo quanto riporta il documento, che potete consultare integralmente utilizzando il link a fine articolo, il 6G dovrà fare i conti con l’intelligenza artificiale ubiqua. I servizi seguiranno gli utenti, che saranno connessi senza soluzioni di continuità e saranno sensibili al contesto, sia per gli esseri umani sia per i non umani.

Il 6G potrebbe operare su dispositivi completamente diversi dagli smartphone, come sottolineano gli esperti, che potrebbero essere sostituiti da altri dispositivi in grado di fornire esperienze di realtà estesa. Display indossabili, telepresenza, robot e droni sono solo alcune delle realtà con cui dovremo fare i conti e che sfrutteranno al meglio la nuova generazione di reti mobili.

Si è ovviamente parlato di prestazioni, con una serie di sfide che si prospettano molto impegnative, ma per le quali sono già allo studio diverse soluzioni. 1 Tbps di velocità per utente, latenza di 0,1 millisecondi, efficienza energetica 10 volte superiore a quella attuale, elevata precisione nella localizzazione (fino a 10 centimetri negli interni), fino a 100 dispositivi per metro cubo ed elevata affidabilità.

Per riuscire a ottenere simili risultati sarà necessario utilizzare lo spettro di frequenze che si avvicina al THz. Serviranno dunque nuove architetture e nuove soluzioni per semiconduttori e materiali, con una elevata complessità hardware e software, che potrà essere gestita al meglio con soluzioni open source.

L’immensa mole di dati che transiteranno nelle reti del futuro rendono indispensabili nuove misure di sicurezza, per garantire la privacy degli utenti e prevenire attacchi che potrebbero avere effetti catastrofici. Trovate tutte le conclusioni emerse dal Summit sul 6G nel white paper linkato qui sotto.

KEY DRIVERS AND RESEARCH CHALLENGES FOR 6G UBIQUITOUS WIRELESS INTELLIGENCE