Google, Amazon, Apple e non solo si sono unite al Connected Home over IP, un nuovo gruppo di lavoro indipendente gestito dalla Zigbee Alliance che ha come scopo la creazione di un nuovo standard per la smart home di domani.

Nelle nostre case sono presenti sempre più dispositivi connessi: non solo smartphone, tablet e device “tradizionali” dunque, ma un numero crescente di termostati, videocamere, serrature, luci, interruttori, sensori e così via. L’assenza di un vero e proprio standard di connettività a livello industriale lascia però le persone spesso confuse, disorientate o persino frustrate quando devono cercare di capire quale dispositivo sia compatibile con cosa.

Tra le compagnie che contribuiscono al Connected Home over IP possiamo citare Google, Amazon, Apple, IKEA, Samsung SmartThings, Somfy e tutte quelle che vedete nell’immagine qui in basso.

L’obiettivo del progetto Connected Home over IP è quello di sviluppare e promuovere l’adozione di un nuovo standard per migliorare la compatibilità dei prodotti smart home, con un occhio di riguardo per la sicurezza. L’Internet Protocol (IP) nei prodotti per la casa intelligente è stato adottato da Google per la prima volta con il Nest Learning Thermostat, nel 2011: questo sistema permette comunicazioni end-to-end private e sicure tra i vari dispositivi smart, le app mobili e i servizi cloud.

Google sta contribuendo al Connected Home over IP con due delle sue tecnologie open source per la smart home, ossia Weave e Thread, entrambe costruite sull’IP e integrate in milioni di case in tutto il mondo. Sia gli sviluppatori sia i consumatori avranno grandi benefici dal nuovo standard in lavorazione: i primi potranno semplificare lo sviluppo del prodotto e ridurre i costi, i secondi avere maggiore chiarezza e una compatibilità più estesa (Google Assistant, Amazon Alexa, Apple Siri e così via).

Per maggiori informazioni sul progetto Connected Home over IP potete consultare il sito dedicato seguendo questo link.

Vai a: Google Home vs Google Home Mini, quale scegliere?