Un’app in grado di imparare le nostre preferenze in quanto a privacy e applicarle alle altre applicazioni: è questa l’idea venuta ad un team dell’Università Carnegie Mellon, università privata di Pittsburgh, in Pennsylvania.

L’applicazione è stata studiata per evitare di doversi muovere attraverso le impostazioni sulla privacy di ciascun servizio, a volte complesse per i meno esperti, e racchiudere in un solo strumento la possibilità di gestire in modo quasi automatico tutti i permessi, in base alle nostre scelte.

Ad esempio, se tra le nostre preferenze vi è quella di non condividere la nostra posizione, ecco che lo strumento permette bloccare questo permesso alle app che ne fanno richiesta, come potete vedere nell’immagine qui sotto. L’app invia inoltre delle notifiche per informarci quando altri servizi in esecuzione condividono nostre informazioni.

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Sfruttando i sistemi di apprendimento, inoltre, potrà essere possibile in futuro identificare i diversi usi delle informazioni (riprendendo l’esempio della localizzazione, questa potrebbe essere utilizzata per condividerla pubblicamente, ma anche per migliorare l’identificazione della nostra posizione in modo privato), permettendo quelli in linea con le nostre preferenze e negando gli altri.

Al momento l’applicazione necessita dei permessi di root per poter essere utilizzata, ma il team di sviluppatori ha annunciato di avere in programma il rilascio sul Play Store entro la fine dell’estate.