Apple sarà una azienda che si ama o si odia ma è innegabile che molte volte riesca ad imporre alcune tecnologie che altrimenti faticherebbero a prendere piede nel settore mobile. Prima che gli iPhone fossero dotati di un apposito sensore, sembrava che la tecnologia di riconoscimento delle impronte digitali su uno smartphone fosse una delle tante cose inutili, proposte solo per attirare l’attenzione degli amici al bar.

A distanza di un paio d’anni sono invece in costante aumento i produttori di smartphone che integrano un sensore di impronte digitali nei loro dispositivi, e non si tratta sempre di modelli di fascia alta. Secondo alcune fonti legate all’industria cinese delle tecnologia mobile, nel 2016 il 40% degli smartphone prodotti dalle compagnie cinesi sarà dotato di sensore di impronte digitali, un grosso passo avanti rispetto al 10-15% di quest’anno.

La qualità dei sensori prodotti dalle compagnie cinesi e taiwanesi, come Goodix Technology, Silead, Egis Technology e Focaltech Systems sarebbe ormai all’altezza delle soluzioni utilizzate dai colossi internazionali come Apple e Samsung e stanno tagliando i prezzi del 30-40% per riuscire ad accaparrarsi nuovi clienti, in un business che si annuncia in forte crescita.

Pensate che il sensore di impronte digitali sia effettivamente utile su uno smartphone, magari nell’ottica di utilizzarlo per transazioni economiche in mobilità o lo ritenete un componente inutile? Fateci sapere le vostre opinioni attraverso il box dei commenti.

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