Torniamo a parlare dei nostri operatori telefonici: nella giornata di ieri, infatti, l’AGCOM ha emanato una delibera che abolisce il rinnovamento automatico ogni 28 giorni delle tariffe su rete fissa (ADSL, fibra) ed anche su quelle “ibride”.

Molte compagnie, nei mesi scorsi, hanno attuato questa nuova strategia di rinnovazione delle offerte ed alcune sono in procinto di effettuare il cambiamento: il garante, tuttavia, chiede di fare marcia indietro per maggiore trasparenza dei contratti e per un risparmio ai clienti dell’8.6%.

Nei 90 giorni dati agli operatori essi avranno tempo di tornare alla tariffazione mensile: il ricorso al TAR non si è fatto attendere e in quanto è stata ritenuta priva di fondamento giuridico l’abolizione dell’AGCOM. Secondo le compagnie “l’utente è tutelato a sufficienza grazie al diritto di recesso, che può esercitare entro trenta giorni dopo aver ricevuto notizia che la propria offerta passa da tariffazione mensile a quella a 28 giorni“.

Secondo l’Autorità, tuttavia, il fatto che attualmente esistano entrambe le tipologie di rinnovamento può risultare confusionario sopratutto durante l’analisi del prezzo delle tariffe.

Per quanto riguarda la fatturazione di telefonia fissa e “ibrida” (fissa+mobile), dunque, “si rende necessario fissare su base mensile la cadenza di fatturazione” mentre per il mobile:

Si ritiene opportuno un intervento che garantisca una facile comparazione delle offerte e escluda la possibilità che ulteriori variazioni del periodo di rinnovo delle offerte commerciali nascondano, in realtà, aumenti del prezzo dei servizi interessati.

Il braccio di ferro non accenna a finire e sul tema si è espresso anche il TAR del Lazio specificando che gli operatori sono totalmente liberi di poter “introdurre modifiche unilaterali al contratto” se preservano il diritto di recesso del cliente in caso di mancata accettazione delle modifiche stesse“.

Vi terremo aggiornati sulla situazione di questo importante cambiamento che l’AGCOM vuole apportare.