A soli due giorni dal lancio è già disponibile il primo aggiornamento per Immuni, l’app di tracciamento sviluppata dal Ministero della Salute per tracciare i possibili contagi da COVID-19. L’aggiornamento è disponibile sul Play Store di Google (ma anche sull’AppStore di Apple) e porta alcune novità importanti.

Novità Immuni 1.0.1

Nonostante il changelog parli solo di bugfix, che ne consiglierebbero comunque l’aggiornamento vista l’utilità dell’applicazione. la versione 1.0.1 di Immuni fa molto di più. La nuova versione dell’app toglie la compatibilità ai dispositivi Huawei e HONOR, che stavano creando numerosi problemi.

Non è chiaro se la scelta sia stata dettata dalla presenza di alcuni smartphone Huawei e HONOR privi dei servizi Google, e comunque impossibilitati a scaricare l’app vista l’assenza del Play Store, o se ci siano altri motivi dietro alla scelta. Il sito ufficiale ricorda comunque che a breve l’app sarà disponibile anche su AppGallery, probabilmente con la soluzione al problema.

Come aggiornare Immuni

Per scaricare la nuova versione sul vostro dispositivo Android è sufficiente avviare il Play Store sullo smartphone ed effettuare l’aggiornamento, scorrendo la lista di quelli disponibili. In alternativa è sufficiente utilizzare il badge sottostante che vi porterà dritti alla scheda dell’app Immuni. Basterà premere aggiorna per completare l’operazione.

Le accuse di sessismo a Immuni

Nel frattempo piovono accuse di sessismo su Immuni e sui suoi autori. Non è piaciuta la scelta di utilizzare immagini considerate fuori dal tempo. Il sito ufficiale mostrava l’immagine di una donna con un bambino in braccio e di un uomo intento a lavorare al computer.

Qualcuno ha trovato il tempo di notare che la donna era vestita di rosa ed evidentemente sovrappeso. L’uomo invece appariva in forma, vestito di blu e concentrato sul suo lavoro. L’ intervento di Elena Bonetti, ministro per le pari opportunità e la famiglia, e Paola Pisano del Ministero dell’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione, ha fatto si che l’immagine fosse modificata.

Ora è la donna a lavorare al computer (tornando a una taglia più accettabile) mentre l’uomo (ora evidentemente sovrappeso) si occupa del bambino, con buona pace di chi si parla di vecchi stereotipi e di sintomi di qualcosa di grave e profondo.