Ogni tanto capita di scoprire piccoli fatti che esulano un po’ dalle normali “grandi cose” di cui si parla – tutte le novità hardware e software, le indiscrezioni e così via – ma che risultano estremamente divertenti. È il caso del navigatore di Google Maps che avrebbe bisogno di tornare alle scuole materne per imparare a dire “prima” e “seconda”.

Ieri sera ero in macchina con la mia ragazza e, mentre vagavamo per la Brianza tra viuzze vuote e tutte uguali, abbiamo deciso di utilizzare il navigatore per avere un’idea migliore di quale fosse la strada più veloce per tornare a casa. Attivo la rete dati, apro Google Maps, immetto “casa” come destinazione e voilà, parte la navigazione. Dopo poco ci troviamo davanti una rotonda ed il navigatore esclama, con nostra sorpresa: «Alla rotonda, prendere la una uscita». Non “prima”, ma “una”.

Il software di sintesi vocale interpreta “1a” o “1ª” come “una” e non come “prima”. Ci ridiamo un po’ su e andiamo avanti, ma la mia ragazza si chiede: «ma allora per dire “seconda” dice “dua”?»

La conferma arriva dopo poco, quando all’ennesima rotonda il navigatore ci indica l’uscita da prendere: «Alla rotonda, prendere la dua uscita». A questo punto ci siamo entrambi piegati in due dal ridere: possibile davvero che Google non controlli queste piccolezze?

È un po’ ridicolo che il navigatore più diffuso al mondo (essendo presente sull’80% degli smartphone al mondo, ovvero centinaia di milioni di dispositivi) non parli correttamente italiano, non vi pare? Buon anno a tutti.