Come diceva il famoso statista e politico Giulio Andreotti, “Il potere logora chi non ce l’ha”. Il potere in questione, nel nostro caso, è quello di Google che è stata accusata di boicottare gli app store alternativi, intervenendo sugli algoritmi di ricerca in modo che la concorrenza venga in qualche modo danneggiata.

Le accuse arrivano da Kakao, sviluppatore della famosa app di instant messaging Kakao Talk. Lo sviluppatore sud coreano ha da poco lanciato ONE for Kakao, il suo primo gioco sviluppato in collaborazione con Core Creative. Nel periodo di prenotazione del gioco, oltre un milione di utenti avevano espresso il proprio interesse per il gioco ma il titolo non è ancora entrato nella top 30 delle vendite su Google Play Store, dopo oltre due settimane di permanenza.

Secondo Kakao, Google si starebbe in qualche modo “vendicando” perché il gioco è stato lanciato inizialmente sul Kakao Game Shop. Da allora Google, secondo le accuse, avrebbe boicottato ripetutamente lo sviluppatore evitando di mostrare il titolo nei risultati delle ricerche. Google ha inoltre interrotto la pubblicazione di banner a pagamento relativi a ONE for Kakao, ufficialmente perché non rispettavano le linee guida del Play Store, ma secondo le accuse sui tratterebbe solo di una ripicca.

A differenza di quanto accade nei mercati occidentali, Google Play Store non ha un dominio assoluto in Corea del Sud, dove dispone di poco più del 50% del mercato delle applicazioni. per il momento Google non ha rilasciato alcun commento o comunicato ufficiale in merito, anche se una risposta non dovrebbe tardare molto.

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