Il buffer video è una delle evenienze più fastidiose che possano capitare quando si vuole godersi un bel film alla massima risoluzione possibile oppure un evento sportivo sfruttando trasmissioni alla qualità più alta. Questo perché la banda che viene messa a disposizione su una rete senza fili “non guarda in faccia nessuno”.

Come dividere a fette una torta, raziona le risorse per tutti gli utenti collegati in un preciso momento. Sulla carta è un’idea ottima, ma nella pratica rende spesso molto difficile la fruizione di contenuti a chi cerca più prestazioni da parte della rete stessa.

Direttamente dal MIT, però, arriva una soluzione che potrebbe davvero rivelarsi disruptive tagliando in modo netto con il passato. La tecnologia in questione si chiama Minerva ed è stata sviluppata dal Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) del prestigioso ateneo di Boston. Dopo una lunga sessione di machine learning, si è infatti allestito un algoritmo molto potente che potrà rimescolare le carte in tavola nel migliore dei modi, avvantaggiando chi vuole più banda e non penalizzando chi, comunque, ne richiede poca.

Il funzionamento è presto detto: prima di caricare un video, il sistema Minerva analizzerà che tipo di contenuti si vuole riprodurre e andrà a limitare la banda al minimo possibile per chi non necessita di troppa disponibilità. Esempio pratico: l’utente A vuole godersi un film d’azione in 4k mentre l’utente B è collegato dallo smartphone e si sta guardando video su un social network. Perché entrambi devono avere il 50% di banda?

Minerva

Al contrario, l’utente A ne riceverà molta di più e l’utente B molta di meno con il primo che potrà godere della qualità che necessita e il secondo pure, con una risoluzione più bassa, ma che non inficia il contenuto aperto. Senza andare a mettere alcuna mano sul router, si potrà così ottenere un beneficio immediato.

Dai primi test in simulazione realistica di vita quotidiana, si è ridotto il buffering della metà e in un terzo dei casi la qualità è passata al livello successivo (ad esempio dall’HD al Full HD). Questa soluzione sarà di sicuro un toccasana per privati così come per grandi network, per ottimizzare al meglio la condivisione della banda.