Nonostante all’apparenza siano praticamente identici ai predecessori, i Google Pixel 10 rappresentano per Google i primi smartphone dotati di un SoC “fatto in casa” (taglio netto con il passato targato Samsung).

Per quanto i Pixel del decennale siano perfettibili, è innegabile che il colosso di Mountain View abbia messo in piedi alcuni miglioramenti consistenti sul fronte dei display, più luminosi rispetto al passato e dotati di alcune migliorie molto interessanti, come la Tonalità adattiva che torna dopo anni di assenza.

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Con i Google Pixel 10 “torna” la Tonalità adattiva

All’inizio del mese di giugno erano emerse alcune indiscrezioni secondo cui Google fosse intenzionata a riesumare una funzione presente sui Google Pixel 4 e Pixel 4 XL, smartphone per certi versi rivoluzionari che potevano contare all’anteriore su un parco sensori super avanzato (Project Soli e due fotocamere a infrarossi per lo sblocco con volto super sicuro) ma che non è mai stato riproposto sui modelli successivi.

La funzionalità sopra-citata era chiamata Ambient EQ e andava a regolare automaticamente (e dinamicamente) la temperatura colore del display (con toni caldi o toni freddi) in base alle condizioni di illuminazione ambientale.

Dopo anni di assenza dalle scene, questa funzione è stata “riportata in vita” da Google Pixel Tablet nel 2023 con il nome di Tonalità adattiva e, come previsto, ha ora “debuttato” sugli smartphone del colosso di Mountain View proprio con la gamma Google Pixel 10.

Presente al percorso “Impostazioni > Display e tocco (nella sezione “Colore”)”, la nuova opzione Tonalità adattiva viene descritta esattamente come sul tablet della Big G: “Adatta dinamicamente il display su tonalità più calde o fredde in base all’illuminazione dell’ambiente”; essa fa esattamente quanto promesso, ricordando da vicino il principio di funzionamento del True Tone di Apple.

Google Pixel 10 - Impostazioni - Display e tocco - Tonalità adattiva

Sui modelli Pro si può “godere” del PWM Dimming a 480 Hz

In seguito al lancio dei Pixel del decennale, abbiamo trovato riscontro sull’implementazione dei miglioramenti al display contro l’affaticamento visivo. I rumor avevano dipinto uno scenario del genere già nel mese di giugno e la conferma arriva dalle prove sul campo.

Google Pixel 10 Pro, Pixel 10 Pro XL e Pixel 10 Pro Fold (ma solo nel display interno) sono gli unici modelli della gamma a supportare il PWM Dimming a 480 Hz, una frequenza più alta rispetto ai 240 Hz supportati dal modello “base” della gamma (e dal pieghevole sullo schermo esterno).

Ciò si traduce nella presenza di una nuova opzione tra le impostazioni di accessibilità dei due smartphone: chiamata Regola la luminosità per gli occhi sensibili e descritta con “Regola la frequenza di emissione per migliorare l’esperienza di visione per gli occhi sensibili”, questa opzione va proprio ad abilitare il PWM Dimming a 480 Hz.

Google Pixel 10 Pro XL - Impostazioni - Accessibilità - PWM Dimming

Tutti i Pixel 10 hanno anche una novità per “Attenuazione extra”

Durante il ciclo di sviluppo di Android 16, Google ha brevemente testato sui Pixel 9 una piccola novità legata all’attenuazione extra (è spuntata con la Beta 2 dello scorso febbraio per poi essere ritirata con la Beta 3 dello scorso marzo).

Si tratta di una versione migliorata di Attenuazione extra che si attiva automaticamente quando il cursore della luminosità è abbassato al valore minimo. Inoltre, viene reso “inutile” il riquadro rapido destinato a questa opzione: un tap su di esso, mostra un pop-up che spiega la “nuova” funzionalità nel dettaglio e propone di rimuovere il riquadro, divenuto ormai superfluo. Con i nuovi Google Pixel 10 questa novità debutta ufficialmente.

Android 16 beta 2 - Impostazioni - Attenuazione extra su Google Pixel 9 Pro XL

Nella versione stabile di Android 16 (ma anche sulle successive Beta degli aggiornamenti trimestrali) questa funzione non è disponibile sui Pixel 9 e sui modelli più datati; non sembrano esserci motivazioni legate all’hardware per cui Big G non possa estenderla a tutti i dispositivi. Sicuramente ne sapremo di più con le prossime versioni in anteprima del sistema operativo del robottino verde.