Brutte notizie per gli amanti dello streaming musicale, Spotify ha ufficializzato un nuovo aumento del prezzo dell’abbonamento Premium, che in Italia passa da 10,99 euro a 11,99 euro; un rincaro che seppur contenuto e già paventato, parliamo infatti di un euro, conferma un trend ormai consolidato nel settore e che non riguarda più solo piattaforme video come Netflix o Disney+, ma anche quelle dedicate alla musica.

Nuovi aumenti per l’abbonamento Premium di Spotify

La nuova tariffa entrerà in vigore dal prossimo rinnovo per coloro che già hanno sottoscritto un abbonamento, mentre per chi è intenzionato ad attivarne uno da zero questo è già il nuovo prezzo riportato sul sito ufficiale; l’aumento non coinvolgerà solo il Bel Paese, ma praticamente tutti i mercati in cui il servizio è disponibile, eccezion fatta per gli Stati Uniti (almeno per il momento).

Spotify giustifica l’aumento del costo mensile dell’abbonamento con la necessità di continuare a innovare con l’offerta e le funzionalità del nostro prodotto, ma manca ancora una spiegazione concreta e dettagliata che possa chiarire agli utenti dove verrà effettivamente investito questo incremento.

Come spesso accade in questi casi non ci sono promozioni transitorie, né sconti per i già abbonati, tutti gli utenti Premium si vedranno addebitare il nuovo importo di 11,99 euro al prossimo rinnovo; l’ultimo ritocco ai prezzi, almeno in Italia, risale al 2023, quando il canone passò da 9,99 euro al mese a 10,99 euro al mese, per cui si tratta del secondo rincaro nel giro di due anni.

E Spotify Hi-Fi? Ancora nessuna traccia del loseless, a rendere ancora più amara la pillola è il fatto che, a fronte di questo nuovo esborso mensile, il tanto atteso piano Hi-Fi continua a non farsi vedere; annunciato addirittura a inizio 2021 Spotify Hi-Fi (doveva chiamarsi così l’ascolto in qualità audio loseless) non è mai stato realmente lanciato, né in Italia né altrove. Nonostante le continue indiscrezioni sul suo arrivo imminente, anche in questo caso non è arrivato alcun aggiornamento ufficiale.

Gli utenti dovranno dunque accontentarsi del solito piano Premium, privo di streaming in alta fedeltà e con un prezzo ancora più alto, una scelta che rischia di penalizzare la piattaforma proprio in un momento in cui la concorrenza si fa sempre più agguerrita; da Apple Music (che offre audio loseless senza costi aggiuntivi) ad Amazon Music Unlimited, le alternative non mancano di certo, spesso anche a condizioni più vantaggiose.

Vale la pena ricordare che l’abbonamento Premium di Spotify consente di ascoltare musica senza pubblicità, con salti illimitati, download per l’ascolto offline e riproduzione on demand su tutti i dispositivi; ma la qualità audio rimane compressa e l’assenza del loseless inizia a farsi sentire, soprattutto per gli utenti più esigenti dal punto di vista sonoro.

In attesa di capire se e quando Spotify deciderà finalmente di aggiornare la propria offerta con funzionalità realmente innovative, l’unica certezza al momento è che si paga di più per avere esattamente lo stesso servizio di prima.