Dopo settimane di indiscrezioni e voci di corridoio iniziano a emergere con maggiore concretezza i dettagli relativi alla futura gamma Samsung Galaxy S26, almeno per quanto riguarda il chipset proprietario Exynos 2600 che, secondo i primi benchmark trapelati nelle scorse ore, dovrebbe alimentare il modello base della prossima generazione di flagship sudcoreani.

Una scelta, quella di Samsung, che conferma la volontà di portare avanti anche per il prossimo anno la strategia del doppio SoC, da una parte l’Exynos 2600 destinato probabilmente a gran parte dei mercati globali (incluso il nostro), dall’altra il più rodato e competitivo Snapdragon 8 Elite 2 di Qualcomm, che dovrebbe essere riservato alle varianti Ultra ed Edge, oltre che a mercati come gli Stati Uniti e la Corea del Sud.

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Il chipset Exynos 2600 di Galaxy S26 potrebbe avere una configurazione a 10 core

Secondo quanto riportato su X (ex Twitter) in base ad un primo avvistamento su Geekbench, il nuovo Exynos 2600 sarà dotato di una configurazione a 10 core, una scelta inedita per Samsung che sembra voler sperimentare un approccio simile a quello adottato da MediaTek per i suoi chip top di gamma.

Nello specifico, il SoC dovrebbe adottare una struttura così divisa:

  • 1 core principale ad alte prestazioni Cortex-X935 a 3,55 GHz
  • 3 core ARM Cortex-A730 a 2,96 GHz per le attività più intensive
  • 6 core a 2,4 GHz pensati per carichi medi

Numeri alla mano, l’Exynos 2600 ha ottenuto 2.155 punti in single-core e 7.788 punti in multi-core nei primi test pubblicati, valori che se confermati mostrerebbero un buon miglioramento rispetto al predecessore, ma che non garantiscono necessariamente un vantaggio netto rispetto alla controparte Qualcomm.

exynos 2600 geekbench

Parallelamente, diverse fonti sostengono che i modelli più avanzati della gamma Galaxy S26 saranno dotati dello Snapdragon 8 Elite 2, che potrebbe a sua volta arrivare in due versioni: una standard prodotta da TSMC e un’eventuale versione overclockata realizzata proprio da Samsung tramite la propria divisione semiconduttori.

In passato Samsung ha già usato versioni custom dei chip Qualcomm nei propri top di gamma, è dunque lecito ipotizzare che anche quest’anno la casa coreana possa optare per un approccio simile.

Ad oggi non è ancora chiaro se l’Exynos 2600 sarà davvero in grado di competere ad armi pari con lo Snapdragon 8 Elite 2, soprattutto in termini di consumi, gestione termica e prestazioni GPU, né tantomeno se Samsung intenderà differenziare i mercati in modo netto come fatto in passato.

Quel che è certo è che il colosso coreano sembra intenzionato a rilanciare la propria divisione chip con un processore che, almeno sulla carta, potrebbe rappresentare un passo avanti importante.