Il caso di oggi, per quanto possa sembrare paradossale e poco probabile, nasconde una più ampia riflessione sui materiali adottati negli smartphone e di quanto i produttori debbano tenere conto del loro impatto a lungo termine nell’utilizzo quotidiano. Spesso assistiamo al debutto di smartphone che vantano materiali o texture particolari che finiscono per scontrarsi con la prova del mondo reale.

È il caso di POCO X7 Pro, uno degli ultimi modelli di fascia media dell’ecosistema Xiaomi; conosciuto per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo e un design accattivante, proposto in tre colorazioni: nero, verde e giallo.

Mentre le versioni nera e verde presentano un retro in plastica bicolore a doppia texture, il modello giallo è rivestito in ecopelle soft-touch.

Ed è proprio la scelta di questo materiale alternativo a essere finita sotto accusa. L’ecopelle, che a differenza del vetro o della plastica può avere una struttura più porosa, si è rivelata un terreno perfetto per la formazione di muffa. Facciamo chiarezza.

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Il caso: un POCO X7 Pro infestato dalla muffa

La muffa su un telefono nuovo di zecca è probabilmente l’ultima cosa che ci si aspetta, eppure è proprio ciò che è successo a un utente Reddit, nickname Few\_Combination5430, che ha condiviso le immagini disturbanti del retro del suo POCO X7 Pro, diventato terreno fertile per una fiorente colonia di muffa nera.

L’episodio, documentato nel subreddit dedicato ai dispositivi POCO, ha immediatamente suscitato scalpore tra gli utenti ma dietro la notizia c’è molto di più: si tratta di un monito sulle conseguenze concrete della scelta dei materiali nei dispositivi, soprattutto in un contesto quotidiano fatto di umidità, contatto continuo con la pelle e di costante e inevitabile incremento delle temperature a causa del surriscaldamento globale.

Ma cos’è effettivamente l’ecopelle? Ebbene, quando parliamo di “ecopelle”, ci riferiamo a un’ampia categoria di materiali sintetici o vegetali pensati per simulare la texture e la sensazione del cuoio, senza usare derivati animali.

Questi materiali possono essere realizzati con poliuretano, spesso accoppiato a strati di tessuto sintetico o biomateriali derivati da scarti vegetali che spesso si rivelano terreno fertile, letteralmente, per organismi biologici come le muffe e funghi.

muffa smartphone

A seconda della lavorazione, l’ecopelle può essere più o meno permeabile all’umidità. Se la superficie non è trattata correttamente o se viene esposta ripetutamente a condizioni umide può assorbire acqua e sviluppare muffe.

La vera anomalia di questo caso è che la muffa è comparsa direttamente sul corpo del telefono, rendendo la soluzione del problema molto più complicata.

In passato abbiamo assistito a casi di muffe e proliferazioni di organismi simili sulle cover in pelle ed ecopelle, ma la loro risoluzione, per ovvi motivi, si basava semplicemente nel rimuovere la cover incriminata. Togliere una cover è semplice; bonificare una scocca infetta lo è molto meno.

Le implicazioni, in questo caso, non si fermano alla parte estetica ma vanno a toccare anche l’ambito della salute: considerando quanto frequentemente tocchiamo i nostri telefoni e li portiamo vicino al viso, una scocca infestata da muffa rappresenta un rischio igienico concreto.

In generale, questo caso dimostra come la scelta dei materiali, spesso fatta solo in base a fattori estetici o di moda, possa avere conseguenze pratiche molto concrete.

L’ecopelle è un materiale affascinante al tatto e alla vista, ma va trattata con cautela, specialmente se utilizzata come rivestimento permanente e non sostituibile.

Anche se l’ecopelle presenta dei rischi, è possibile adottare comportamenti preventivi come evitare l’esposizione prolungata all’umidità e pulire regolarmente lo smartphone con un panno asciutto, una pratica valida per tutti, non solo per prevenire le muffe.

Il caso del POCO X7 Pro ci ricorda che la corsa alla sostenibilità e all’estetica deve essere accompagnata da un’attenta valutazione delle prestazioni nel mondo reale. L’ecopelle, per quanto apprezzabile in termini di design e impatto ambientale, può rivelarsi una scelta infelice in determinati contesti d’uso.