Negli ultimi anni, il panorama degli emulatori per Android ha compiuto passi da gigante, portando sulle piattaforme mobili esperienze di gioco un tempo impensabili; gli ultimi mesi sono stato caratterizzati da un susseguirsi di progetti, versioni alpha e tentativi di rivitalizzare un settore che sembrava spento dopo le cause vinte da Nintendo contro un punto di riferimento del calibro di Yuzu; nell’ultimo periodo gli emulatori sono tornati a far parlare di sé, e non per nuove beghe legali, grazie a nuovi progetti di rilievo.

Un paio di mesi fa vi abbiamo parlato dell’emulatore per PlayStation 3 RPCS3Droid il cui sviluppatore abbandonò improvvisamente per approdare su un nuovo progetto poi diventato RPCSX, un software che ambisce a emulare anche altre piattaforme e che di fatto ne è l’erede.

Ebbene, il panorama dell’emulazione su Android, negli ultimi mesi sempre più attivo, accoglie un nuovo ma vecchio player, chiamato aPS3e, basato sul codice sorgente anche del defunto RPCS3, ora disponibile sul Google Play Store in quello che, di fatto, è un ritorno.

Mesi fa, aPS3e apparve sulla scena per poi sparire improvvisamente causando malcontento a causa di alcune beghe legali. Ora, dopo mesi di polemiche e silenzi sospetti a causa dell’assenza di trasparenza, aPS3e è tornato ufficialmente sul Play Store, con l’intenzione di diventare un progetto “open source”.

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La promessa (non mantenuta) dell’emulazione PS3 su Android con aPS3e

Quando aPS3e fece il suo debutto lo scorso febbraio, l’emulazione PlayStation 3 su Android era ancora un terreno inesplorato; le console di settima generazione, com’è noto, sono le più ostiche da emulare per via dell’architettura complessa e poco documentata.

Ed è proprio da RPCS3 che aPS3e ha tratto le sue fondamenta. Sviluppato da un team cinese semi-anonimo sotto il nome di “aenu”, il progetto ha fuso codice da RPCS3, Vita3K (emulatore per PlayStation Vita) e Termux, un terminale Linux per Android, nel tentativo di creare una soluzione funzionante per smartphone.

I test iniziali, però, raccontavano un’altra storia: aPS3e era lontano dal poter essere considerato stabile con solo pochi giochi in grado di avviarsi e prestazioni, più in generale, molto scadenti.

Il vero punto critico emerse poco dopo il debutto: il codice utilizzato era soggetto a licenze open source, ma aPS3e veniva distribuito come software closed-source. Il progetto GitHub associato scomparve dopo pochi giorni dal lancio, senza alcuna comunicazione ufficiale.

In più, lo sviluppatore iniziò a richiedere donazioni via PayPal, promettendo di rendere pubblico il codice solo dopo aver raggiunto la cifra di 2000 dollari. Un approccio che ha sollevato molte critiche nella community dell’emulazione, da sempre fondata su trasparenza e rispetto delle licenze.

Lo sviluppatore affermò, in un tentativo di difendersi, di non conoscere a fondo le regole dell’emulazione e delle licenze suscitando ancora più polemiche da parte degli utenti.

aPS3e

aPS3e torna sul Play Store: cosa è cambiato?

A distanza di qualche mese, però, qualcosa sembra essersi mosso: aPS3e infatti è tornato su GitHub, e la versione attuale dell’emulatore è scaricabile gratuitamente dal Google Play Store, senza pubblicità.

Esiste anche una versione “Pro” a 5 dollari, che offre le stesse funzionalità ma consente di sostenere economicamente lo sviluppo.

Nonostante questo, i problemi originari rimangono, anche se il codice è di nuovo visibile su GitHub, manca un’effettiva licenza esplicita.

E come ricorda la stessa piattaforma: “Senza una licenza, si applica automaticamente la legge sul diritto d’autore: ciò significa che nessuno può copiare, distribuire o modificare il codice”.

In pratica, non basta caricare il codice su GitHub per renderlo “open source”: è necessario specificare chiaramente una licenza compatibile che ne garantisce l’uso. In assenza di questa, il rischio legale e la mancanza di chiarezza continuano a gettare ombre sul progetto.

Anche tralasciando le questioni legali, specifichiamo infine che aPS3e è ancora in fase embrionale; l’emulazione PS3 richiede un’enorme potenza di calcolo, e pochi smartphone Android sono oggi in grado di gestire titoli complessi in modo fluido.

Al momento, l’app ha valore più come prova tecnica che come soluzione realmente usabile da tutti; gli unici utenti in grado di poterne beneficiare, almeno all’inizio, saranno i possessori di smartphone davvero potenti.

Il ritorno di aPS3e sul Play Store rappresenta un passo in avanti nella normalizzazione dell’emulazione PS3 su Android; con la speranza che lo sviluppatore possa mettere ordine sul fronte legale e, in termini generali, abbracciare uno sviluppo più trasparente e collaborativo in linea con i valori del mondo dell’emulazione su Android.

Come scaricare l’emulatore aPS3e

Come anticipato, aPS3e è di nuovo disponibile sul Google Play Store ed è scaricabile gratuitamente su tutti i dispositivi Android. Per farlo vi basterà seguire il badge sottostante tramite il quale verrete rimandati alla relativa pagina.