Negli ultimi anni, Microsoft ha dovuto fare i conti con una realtà ormai consolidata: la sua ambizione di ritagliarsi uno spazio competitivo nel mondo dei dispositivi mobili è naufragata.
Dopo la delusione di Windows Phone e il ritiro definitivo dal mercato degli smartphone, il colosso di Redmond ha cambiato strategia; non potendo più competere direttamente con iOS e Android sul fronte hardware, ha scelto di abbracciare apertamente l’ecosistema Android, cercando di costruire un ponte sempre più solido tra Windows e i dispositivi mobili del robottino verde.
Questa strategia nel corso del tempo è diventata sempre più concreta e ambiziosa, nella fattispecie solo nelle ultime settimane il sistema operativo ha introdotto novità come la possibilità di gestire lo smartphone Android dal menu start e i costanti miglioramenti a Phone Link.
Oggi questa visione fa un nuovo passo avanti con l’annuncio di una funzione che promette di rivoluzionare l’esperienza utente: si chiama “Cross Device Resume”, che potremmo tradurre, timidamente, come “Riprendi su Dispositivo”.
L’obiettivo sarà quello di offrire una continuità operativa totale tra smartphone Android e PC Windows, sul modello dell’integrazione fluida che da anni caratterizza i prodotti Apple con “Handoff”.
Indice:
Microsoft inaugura la continuità digitale con Android
La nuova funzione, svelata ufficialmente da Microsoft in una sessione dell’evento Build 2025 intitolata “Create Seamless Cross-Device Experiences with Windows for your app”, punta a rendere possibile quello che fino a poco tempo fa sembrava solo un sogno per gli utenti Windows: aprire un’app sul telefono, lasciarla in sospeso, e riprenderla esattamente dallo stesso punto sul proprio computer. Non si parla solo di avviare la stessa app, ma di riprendere l’attività da dove era stata interrotta, mantenendo non solo il contenuto, ma anche il contesto visivo e l’interfaccia esattamente come l’utente li aveva lasciati.
Un esempio mostrato in occasione dell’evento è stato quello di Spotify: la demo inizia con una canzone riprodotta su Android, spostandosi su Windows, nella barra di Start, appare l’icona di Spotify con il logo di un telefono, da qui sarà possibile cliccare sull’icona e aprirla; all’apertura dell’app sul PC si verrà reindirizzati nell’esatto punto in cui si è rimasti su Android.
Nulla di rivoluzionario, a prima vista, in quanto Spotify offre già la sincronizzazione multi-dispositivo, ma ciò che colpisce è la precisione del contesto: l’app si riapre non solo con lo stesso brano in riproduzione, ma anche nell’esatto punto dell’interfaccia in cui si era rimasti su Android.
Con “Cross Device Resume”, Microsoft cerca di portare un concetto simile a quello dell’ecosistema Apple all’interno dell’ecosistema Windows, una sfida ambiziosa che passa inevitabilmente dalla collaborazione con gli sviluppatori di terze parti.
La chiave: il supporto degli sviluppatori
La funzione non è qualcosa di automatico o universale. Come spiegato dal colosso in occasione di Build 2025, per poter sfruttare la continuità tra dispositivi, le app Android dovranno integrare attivamente il supporto a “Cross Device Resume”.
Questo significa che, almeno inizialmente, le app compatibili potrebbero scarseggiare, probabilmente saranno limitate a quelle più famose o a quelle i cui sviluppatori hanno rapporti diretti con Microsoft.
Ciò che conta è la volontà dell’azienda di costruire un ecosistema più aperto e integrato, in questo caso la realizzazione di questa visione richiederà tempo e collaborazione per diventare uno standard diffuso.
Un progetto ambizioso, ma con alcune incognite
L’iniziativa rientra in un disegno più ampio portato avanti da Microsoft negli ultimi anni: trasformare Windows in un hub centrale per la produttività e l’intrattenimento, capace di dialogare con una molteplicità di dispositivi e servizi, come accennato con l’integrazione con Android.
Tuttavia, il successo di “Cross Device Resume” dipenderà da diversi fattori: in primo luogo, la diffusione del supporto da parte degli sviluppatori; se solo poche app adotteranno la funzione, l’utilità finale resterà limitata.
In secondo luogo, resta da capire quali requisiti hardware e software saranno necessari; ovvero se serviranno versioni specifiche di Windows o di Android e quali modelli di smartphone saranno compatibili.
Quel che è certo è che Microsoft sta lavorando con convinzione a colmare il divario con Apple sul fronte della continuità tra dispositivi.
In un mondo in cui ci muoviamo quotidianemente tra smartphone, tablet e computer, offrire un’esperienza fluida, coerente e senza interruzioni può fare la differenza nello spostare l’ago della bilancia delle vendite e della reputazione di Microsoft stessa. Vi terremo aggiornati qualora dovessero emergere ulteriori novità su questa funzione.