L’estate 2025 si preannuncia particolarmente movimentata per gli utenti Spotify, tra aumenti di prezzo ormai imminenti e nuove funzionalità pensate per arricchire l’esperienza musicale; secondo quanto riportato da fonti vicine all’azienda, il colosso dello streaming musicale sarebbe pronto ad aumentare il costo dell’abbonamento individuale di circa 1 euro già a partire da giugno 2025, portandolo a 11,99 euro al mese anche in Europa, Italia compresa. Al contempo, la società ha deciso di espandere la disponibilità delle playlist AI in versione beta.

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Un aumento inevitabile per Spotify tra inflazione e pressioni delle major

Come già accaduto lo scorso luglio negli Stati Uniti, Spotify si appresta ad adeguare le tariffe per venire incontro a una duplice esigenza, da una parte compensare l’aumento dell’inflazione globale, dall’altra soddisfare le richieste delle principali etichette discografiche, che da tempo spingono per una valorizzazione più coerente della musica in streaming rispetto ad altri settori come quello video.

Va ricordato che l’ultimo aumento per l’Italia risale a luglio 2023, quando il prezzo dell’abbonamento Premium era salito da 9,99 a 10,99 euro mensili, senza l’introduzione di nuove funzionalità; allora come oggi, Spotify ha motivato la scelta con la necessità di sostenere l’innovazione e di rispondere all’evoluzione del mercato globale, un’evoluzione che, evidentemente, non si è ancora arrestata visto che l’abbonamento potrebbe presto subire un ulteriore rincaro di 1 euro al mese.

In un contesto in cui il prezzo delle azioni Spotify è più che raddoppiato nell’ultimo anno, complice la crescita costante di abbonati e ricavi, l’azienda punta ora a consolidare ulteriormente la propria redditività, anche attraverso strategie di diversificazione che vanno ben oltre il semplice aumento dei prezzi.

Accanto ai rincari appena visti, Spotify starebbe infatti valutando il lancio di piani “super-premium”: queste formule avanzate offrirebbero vantaggi esclusivi come l’accesso anticipato a nuova musica e la possibilità di acquistare biglietti per concerti in anteprima, naturalmente a fronte di un ulteriore costo aggiuntivo.

Questa nuova strategia, definita da Universal Music Group come il passaggio a uno “Streaming 2.0”, punta a estrarre ancora più valore da un’utenza ormai sempre più disposta a investire nella fruizione di contenuti esclusivi, una direzione che sembra ormai inevitabile per il futuro dello streaming musicale.

Espansione globale per le Playlist AI: ora disponibili in oltre 40 nuovi mercati

Parallelamente all’annuncio dei rincari, Spotify continua a spingere forte sull’innovazione tecnologica, tra le novità più interessanti figura sicuramente l’espansione delle Playlist AI (funzionalità lanciata in versione beta nel 2024), ora disponibili anche per gli utenti Premium beta in oltre 40 nuovi mercati sparsi tra Africa, Asia, Europa e Caraibi.

Le Playlist AI permettono agli utenti di creare compilation musicali semplicemente descrivendo uno stato d’animo, un’attività o un genere preferito. Basta inserire un input per ottenere una playlist personalizzata e affinabile tramite successive richieste.

spotify playlist ai

La funzione si integra facilmente nella libreria personale, per provarla basta premere il tasto “+” e selezionare “Playlist AI”, oppure cercarla direttamente dalla scheda “Cerca” dell’app.

Al netto dell’espansione appena menzionata, quelli che seguono sono i Paesi in cui le Playlist AI di Spotify sono disponibili in versione beta per gli utenti Premium: Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize, Botswana, Burundi, Canada, Curaçao, Dominica, Eswatini, Figi, Ghana, Grenada, Guyana, Irlanda, Giamaica, Kenya, Kiribati, Lesotho, Liberia, Malawi, Malta, Isole Marshall, Namibia, Nauru, Nuova Zelanda, Nigeria, Palau, Papua Nuova Guinea, Filippine, Ruanda, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, Sierra Leone, Singapore, Sudafrica, Isole Salomone, Tanzania, Tonga, Uganda, Regno Unito, Stati Uniti, Vanuatu, Zambia, Zimbabwe.

Nonostante i rincari in arrivo, è evidente come Spotify stia cercando di arricchire continuamente il valore percepito dai suoi abbonati, l’integrazione delle funzionalità di intelligenza artificiale, la proposta di nuove formule di abbonamento più ricche e l’investimento costante nel miglioramento della piattaforma testimoniano la volontà dell’azienda di offrire molto più di un semplice catalogo musicale.

Bisognerà attendere per scoprire come evolveranno nei prossimi mesi sia i prezzi sia le nuove offerte targate Spotify, quel che è certo è che, tra playlist intelligenti, contenuti esclusivi e abbonamenti più personalizzati, il futuro dello streaming musicale si preannuncia sempre più dinamico e sofisticato.