Con i rispettivi consigli di amministrazione che si sono tenuti nella giornata di sabato scorso, Poste Italiane e Casa Depositi e Prestiti (CDP) hanno formalizzato uno scambio di partecipazioni. Sostanzialmente Poste Italiane ha acquisito il 9,81% di TIM da CDP e ha ceduto a Cassa Depositi e Prestiti il 3,78% delle quote di Nexi, la società che si occupa di pagamenti digitali.
Le possibili ripercussioni del cambio di strategia di Poste Italiane
La notizia assume una certa importanza nel panorama nazionale e internazionale, sia tenendo conto del peso di Poste Italiane che di Cassa Depositi e Prestiti, una società che ha partecipazioni in diverse aziende italiane per conto dello Stato, tanto da essere controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Inoltre Cassa Depositi e Prestiti detiene il 35% delle quote di Poste Italiane, e l’operazione con lo scambio di partecipazioni suggerisce possibili sviluppi sul riassetto del settore delle telecomunicazioni.
Come affermato nel comunicato stampa in cui si dà notizia dell’operazione, CDP ha motivato lo scambio di partecipazioni con la volontà di rafforzare il sostegno industriale a Nexi. Acquisendo il 18,25% complessivo delle quote (dall’attuale 14,46%) Cassa Depositi e Prestiti intende ampliare la sua presenza in un settore in rapida crescita come quello dei pagamenti digitali. Dal canto suo Poste Italiane sta cercando di rafforzare la collaborazione commerciale con TIM per la fornitura dei propri servizi.
Le operazioni si rivelano particolarmente importanti, soprattutto considerando che il controllo pubblico sulla rete TIM è strettamente legato alla questione dello sviluppo digitale e della sicurezza nazionale. Poste Italiane ha quindi deciso di “liberarsi” della quota di Nexi in favore di quella di TIM. Questo potrebbe garantire una maggiore stabilità nella governance dell’azienda di telecomunicazioni, che sta cercando di rilanciarsi da anni, consentendo così di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di digitalizzazione del Paese.
Il cambio di strategia di Poste Italiane verso il settore delle telecomunicazioni, che sembra offrire maggiori opportunità di integrazione con i servizi postali, potrebbe anticipare decisioni importanti riguardo al futuro della rete di telecomunicazioni italiana. Senza sottovalutare il fatto che il rafforzamento della componente pubblica in TIM potrebbe modificare gli assetti competitivi del settore delle telecomunicazioni, con ripercussioni anche sulle strategie degli altri operatori e sulle relative politiche tariffarie.
Infine bisogna prestare attenzione anche all’altro elemento, ovvero gli equilibri del settore fintech italiano. La riduzione della partecipazione di Poste Italiane in Nexi potrebbe spingere l’azienda di servizi di pagamento digitale a cercare nuovi partner strategici per sostenere la crescita e mantenere la competitività nel mercato europeo.