I dispositivi tecnologici che ci circondano sono dotati di svariate funzionalità, alcune di queste sono espressamente rivolte alla tutela della salute degli utenti, non solo attraverso funzioni di monitoraggio, ma anche di rilevamento: è per esempio il caso del rilevamento delle cadute, funzione che vantano alcuni dispositivi indossabili come smartwatch e smartband. Stando ad un nuovo brevetto depositato da Google, sembra che l’azienda stia valutando di portare questa funzionalità anche su altri dispositivi, qualcosa di simile a quelli dell’ecosistema Nest Hub nel prossimo futuro; diamo un’occhiata insieme.

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Google valuta di portare il rilevamento delle cadute basato su radar sui Nest Hub? Un nuovo brevetto non lo esclude

Il colosso di Mountain View ha depositato un brevetto presso l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO), denominato “Monitoraggio delle cadute basato su radar per la preservazione della privacy”; si tratta di  una serie di valutazioni per un dispositivo domestico intelligente in grado di rilevare le eventuali cadute dell’utente grazie all’utilizzo di onde radar.

Secondo quanto ipotizzato nel documento, il dispositivo dovrebbe utilizzare il rilevamento del centro di massa e l’apprendimento automatico per rilevare un’eventuale caduta da parte dell’utente, qualora ciò avvenisse il dispositivo potrebbe avvisare l’utente dell’evento chiedendo una conferma vocale; se l’utente conferma di essere caduto oppure non risponde entro un determinato lasso di tempo, il dispositivo può avvisare un contatto di emergenza con un messaggio simile a questo:

È stata rilevata una caduta a casa di Margret e lei ha indicato di aver bisogno di aiuto.

Nei piani dell’azienda c’è la possibilità di richiedere al destinatario dell’avviso una conferma sulla ricezione di quest’ultimo, in modo da poter avvisare altri contatti di emergenza se il primo non dovesse visualizzare la notifica di allarme. Un’altra possibilità è quella che il dispositivo possa mettere in contatto l’utente che necessita di aiuto e il contatto di emergenza direttamente tramite una chiamata, anziché limitarsi all’invio di una notifica.

Il dispositivo potrebbe al contempo prendere in considerazione di allertare alcuni specifici servizi di emergenza in caso di necessità invece che i singoli contatti dell’utente, inoltre potrebbe essere in grado di comunicare con altri dispositivi intelligenti presenti nell’abitazione, così da poter avvisare eventuali familiari presenti in altre stanze della necessità di prestare aiuto all’utente caduto.

Google prende in considerazione anche l’ipotesi che il dispositivo possa rilevare una caduta che in realtà non c’è stata, in questo caso per l’utente sarebbe sufficiente avvisare vocalmente, rispondendo alla richiesta di conferma, dicendo che sta bene. L’azienda ha inoltre pensato alla possibilità di disabilitare il rilevamento delle cadute qualora venissero rilevate due o più persone, dando per scontato che la presenza di altre persone sarebbe più utile per prestare soccorso ad un utente.

Big G guarda avanti e pensa anche alla possibilità di utilizzare questa tecnologia per prevenire eventuali cadute in futuro, valutando il ritmo di camminata dell’utente:

Man mano che il ritmo di camminata della persona monitorata diminuisce, è possibile stabilire che sta diventando sempre più debole e ha maggiori probabilità di cadere. Per un periodo di tempo significativo, ad esempio settimane, mesi o addirittura anni, è possibile determinare una tendenza nel ritmo di camminata della persona monitorata e inviarla, ad esempio, a un contatto di emergenza.

Il documento depositato dall’azienda non menziona espressamente su quale dispositivo potrebbe essere implementato in futuro il rilevamento delle cadute, sappiamo che deve trattarsi di un dispositivo domestico e che dovrà utilizzare la tecnologia radar: in questa casistica rientra per esempio il display intelligente Nest Hub di seconda generazione di Google, che è dotato di un sistema radar Soli che lo rende il candidato ideale per una funzione di rilevamento delle cadute basata su radar. Tra le altre componenti con cui potrebbe essere equipaggiato il dispositivo, nel brevetto figurano anche un display touchscreen un altoparlante e un microfono, elementi necessari per le funzionalità sopra esposte.

Sebbene come già detto in apertura esistano già in commercio dispositivi indossabili in grado di rilevare le cadute degli utenti, Google fa notare come per alcuni soggetti più a rischio di altri possa essere scomodo utilizzare questi dispositivi, che per di più necessitano di essere ricaricati ciclicamente:

Per almeno una parte della popolazione maggiormente a rischio di caduta, tale uso corretto potrebbe essere difficile da sostenere. Pertanto, potrebbe essere desiderabile monitorare una persona a rischio di caduta senza richiedere alla persona di indossare alcun dispositivo indossabile.

Il fatto poi che nel brevetto non venga menzionata la possibilità di rilevare le cadute tramite l’ausilio di una fotocamera, aumenta senza dubbio la privacy degli utenti coinvolti, che potrebbero utilizzare questo dispositivo anche in bagno o in camera da letto.

Ovviamente, è bene specificare che si tratta di un brevetto e, come ben sappiamo, non è detto che un dispositivo del genere dotato di tali caratteristiche e funzionalità possa mai vedere la luce; bisognerà attendere per scoprire cosa Google ha in mente per il futuro.