Ora che il Digital Markets Act (DMA) è entrato in vigore, il team di Meta ha deciso di fornire alcuni interessanti dettagli su come ha in programma di adeguarsi a tale nuova normativa con i suoi due popolari servizi di messaggistica: stiamo parlando di WhatsApp e Facebook Messenger.
Tra le novità più importanti del Digital Markets Act vi è quella che prevede che Meta deve essere pronta a consentire l’interoperabilità con altri servizi entro tre mesi dalla ricezione di una richiesta apposita.
E a tal proposito, il colosso dei social precisa che per riuscire a garantire l’interoperabilità senza mettere a rischio la sicurezza degli utenti potrebbe essere necessario più tempo (quantomeno perché la funzionalità sia pronta per l’uso pubblico).
Samsung Galaxy S23, 256GB
Display 6.1'' Dynamic AMOLED 2X, Fotocamera 50MP, RAM 8GB, 256 GB, 3.900 mAh
Cosa cambia per WhatsApp e Facebook Messenger
La nuova normativa comunitaria prevede che venga garantito il supporto entro il primo anno di chat individuali e della condivisione di immagini, video e messaggi vocali mentre successivamente l’interoperabilità dovrà comprendere anche le chat e le chiamate di gruppo.
Meta ha precisato che le aziende di terze parti dovranno firmare un apposito accordo per interoperare con Messenger e WhatsApp prima che il colosso dei social inizi a collaborare con loro per implementare il relativo supporto.
Meta chiede che le altre aziende utilizzino il protocollo Signal di WhatsApp per la crittografia ma lascia aperta la possibilità all’utilizzo di altre soluzioni a condizione che soddisfino gli stessi standard di sicurezza.
Meta si impegna a garantire che le chat E2EE saranno sicure durante il transito e ciò a prescindere dal fatto che l’altro provider utilizzi Signal o meno. Tuttavia, il colosso dei social ovviamente non potrà garantire che le applicazioni che riceveranno le chat degli utenti di WhatsApp e Messenger non si comportino male.
Per ulteriori informazioni sulle soluzioni studiate da Meta vi rimandiamo al relativo articolo.
Potrebbe interessarti anche: Google spiega come si conformerà alle direttive europee previste dal DMA